Il 24 novembre 1991, a Londra, scompare Freddie Mercury, frontman dei Queen, malato da tempo di Aids.
La sua storia e molti aneddoti legati alla sua vita sono praticamente noti a tutti, complice anche il film del 2019 Bohemian Rhapsody che ha raccontato una parte di questa storia. E che ha fatto vincere l’Oscar a Rami Malek proprio per l’interpretazione di Freddie Mercury.
Poiché il protagonista di oggi è uno dei personaggi più straordinari e atipici mai esistiti, cercheremo di raccontarvi qualcosa di altrettanto atipico. Vi racconteremo alcuni fun facts di Freddie collegati all’Italia. Questa unione tra il cantante e il Belpaese è molto di più di qualche data di un tour, è quasi un connubio spirituale.
Un po’ come avevamo fatto con Dave Gahan dei Depeche Mode, vi raccontiamo Freddie Mercury attraverso alcuni aneddoti, in questo caso “tricolori”, che speriamo stiate leggendo per la prima volta.
I Queen e il cinema italiano
Nel 1980 i Queen compongono la colonna del film Flash Gordon, che diventa anche il loro nono album. Il film ha una forte impronta italiana poiché la produzione é di Dino De Laurentiis: la pellicola insiste infatti sull’accuratezza dei costumi dell’iconico Danilo Donati e della scenografia a scapito degli effetti speciali comunque ingegnosi.
L’album usa dei dialoghi del film e memorabile diventa l’intro di Flash to the Rescue.
A rendere la traccia inconfondibile è il dialogo del generale Kala, un’ indimenticabile Mariangela Melato, che in un inglese dalla forte pronuncia italiana ordina perentoriamente: “What do you mean – Flash Gordon approaching? Open fire – All weapons!”. Frase che verrà inserita nel singolo di Flash, editato in versione più corta. Pare che Mercury avesse un debole per Kala/Melato.
Lo rivelò Brian May sul proprio sito con un post pubblicato l’ 11 gennaio 2013, il giorno in cui l’attrice se ne andò all’età di 72 anni: “E’ così triste sentire della scomparsa di un’altra icona splendente, la stella del cinema italiano Mariangela Melato. Potreste non cogliere il nome all’istante ma chiunque abbia visto il nostro film Flash Gordon la riconoscerà immediatamente con il favoloso, indimenticabile, sadico e “camp” generale Kala, che dice: ? Che cosa significa – si sta avvicinando Flash Gordon? Aprite il fuoco – Tutte le armi!’ Freddie era particolarmente affezionato a lei: che avesse qualcosa che fare con il sospetto del frustino? ah ah!” (https://brianmay.com/brian/brianssb/brianssbjan13a.html#10)
Il frustino è quello con cui Kala torturava la principessa Aura, un’ Ornella Muti al suo meglio. Sarebbe stato interessante assistere al momento in cui Freddie Mercury volle conoscere uno a uno tutti gli attori del film!
Un musicista italiano in un singolo dei Queen
Due anni dopo l’uscita della colonna sonora Flash Gordon, nel 1982, i Queen realizzano l’album Hot Space che contiene la canzone Action This Day. Il brano, dopo il consueto passaggio strofa-ritornello, vira su un bridge in cui compaiono un arpeggio di sintetizzatore e poi un doppio assolo di sax alto e sax tenore.
Questo sassofono segna la prima comparsa di un musicista ospite che, immaginerete, è un italiano. L’onore tocca infatti a Giuseppe “Dino” Pepe Solera, cresciuto alla corte di re Giorgio Moroder.
A seguire le parole dello stesso Solera: “Roger Taylor mi diede le istruzioni necessarie. Voleva frasi non jazzistiche né troppo pop ma musicalmente semplici. Registrammo prima l’assolo di sax alto, che utilizzammo come traccia, poi inserii dei fraseggi in sax tenore. In mezz’ora completammo la registrazione, interrotta solo per qualche istante da un’incursione di Elton John, venuto a visitare gli studi. Passammo il resto del pomeriggio a chiacchierare, ad ascoltare loro pezzi, a giocare a flipper con Freddie (ne andava pazzo) e a mangiare una pizza insieme. A fine giornata ci abbracciammo e mi diedero appuntamento per il loro concerto all’Olympiahalle di Monaco”.
I Queen a Sanremo
Restando in tema musicale, vi parliamo della prima serata del Festival di Sanremo 2019 che, tra le varie gag, include quella di Virginia Raffaele e Pierfrancesco Favino nei panni di Mary Poppins e Freddie Mercury, in omaggio ad alcuni musical dell’anno, tra cui il sopracitato Bohemian Rhapsody.
Ma il rapporto dei Queen con Sanremo non è solo fondato su omaggi e citazioni, anzi!
Nel febbraio del 1984 i Queen sono ospiti al Festival e Freddie Mercury si rende protagonista di un gesto molto polemico. La band viene infatti invitata all’Ariston e Freddie avrebbe dovuto cantare Radio Ga Ga.
Gli organizzatori, però, impongono ai Queen l’utilizzo del playback per la loro performance, cosa tipica dell’epoca. E Freddie durante la serata mostra platealmente il suo disappunto, cantando per diverse frasi senza microfono vicino alla bocca. Dimostra così che lo spettacolo che il pubblico stava vedendo era fasullo e si ribella alle imposizioni fatte dagli organizzatori dell’evento all’epoca.
Presumibilmente durante certi eventi, specie 40 anni fa, le cose dovevano essere organizzate alla perfezione e che c’era più possibilità di intoppo di qualche strumento, ma di certo la voce di Freddie sarebbe stata il più meraviglioso degli strumenti anche senza playback!
Paolo Bonolis e le avances di Freddie Mercury
Continuando sul filo sanremese parliamo ora di un aneddoto legato ad uno dei presentatori del festival, Paolo Bonolis. Vi giuro che a questo non volevamo crederci!
In occasione dell’uscita della sua autobiografia Perché parlavo da solo, Paolo Bonolis racconta particolari inediti della sua vita, tra cui delle avances dal cantante dei queen durante una cena.
Stando alle parole del conduttore, nel 1985 Freddie Mercury avrebbe provato addirittura ad approcciarlo durante una cena post partita di beneficenza.
Ecco il racconto “(al ristorante) arrivò anche Freddie Mercury. Avrò avuto 25-26 anni…Mr. Freddie era seduto ad un altro tavolo però ad un certo punto si alzò, venne a sedersi accanto a me e cominciammo a chiacchierare. Diciamo che dopo un po’ ho capito che avrebbe voluto che andassimo da qualche altra parte. Io misi subito le cose in chiaro. Freddie, adoro la sua musica, la trovo fantastico. Ma davvero: non è robba pe’ me. Lui si fece una risata e mi diede una pacca sulla spalla”.
Ecco come avrebbe risposto Bonolis al corteggiamento della stella dei Queen.
Freddie Mercury e Pavarotti
Mentre vi ricomponete la mascella dopo aver letto queste ultime righe, vi raccontiamo un altro aneddoto che lega Freddie Mercury e i suoi Queen all’Italia.
Siamo nel 1987 e vi raccontiamo una curiosità sulla canzone Barcelona. La leggenda narra di una telefonata fatta da Luciano Pavarotti a Monserrat Caballé.
La soprano spagnola riceve infatti una telefonata da Pavarotti, che aveva appreso della notizia della collaborazione tra Freddie Mercury e la Caballé, per essere dissuasa dal partecipare alla registrazione di Barcelona, in quanto unire musica rock e lirica sarebbe stato un “abominio musicale”.
Ma la Monserrat era convinta che quel progetto, quella inusuale collaborazione, avrebbe fatto la storia, anche se c’era il rischio di rovinare la sua carriera se le cose fossero andate male. Per fortuna la Monserrat fece bene a fidarsi del suo istinto e optò per la scelta più rischiosa.
Barcelona, insieme ad altre due canzoni, The Golden Boy e How Can I Go On, vengono cantate alla presenza dei sovrani di Spagna e pure trasmesse in mondovisione. Un vero trionfo. Nel frattempo, nei dintorni di Modena, più di qualcuno sente risuonare un grido di dolore in Do di petto.
E’ Pavarotti, che in pochi minuti capisce che lirica e rock insieme potevano davvero funzionare…peccato non fosse lui il primo a farlo. Ma Pavarotti poi si prende una rivincita, invitando Brian May al Pavarotti & Friends qualche anno dopo, continuando quindi ad alimentare il sodalizio tra due generi musicali apparentemente contrastanti.
Purtroppo il duetto Big Luciano e Freddie non saremo mai in grado di sentirlo, ma per fortuna ci pensa in questa esibizione di Marc Martel, noto per avere una voce molto simile a quella del nostro protagonista di oggi a realizzare questa fantasia!
Freddie Mercury e la moda italiana
Una curiosità davvero poco nota di Freddie Mercury è la sua eccellenza nel disegno, tanto che si diplomò in grafica nel 1963 all’Ealing College of Art di Londra.
Freddie si dilettava con bozzetti di vestiti e nel 1969 con Roger Taylor (futuro batterista dei Queen) prese in gestione un banco al mercato di Kensington, allora frequentato soprattutto da amanti del vintage, dove vendeva le sue grafiche ma anche abiti vittoriani e vestiti e accessori su misura. Per saperne di più dell’interesse di Freddie per la moda vi rimandiamo qui: https://www.ilsole24ore.com/art/quando-freddie-mercury-provava-fare-stilista-e-poi-incontro-zandra-rhodes-AFQAnY?refresh_ce=1
Anche la moda, in modo reciproco, grazie all’italiano Gianni Versace, dimostrò interesse nel protagonista di oggi.
Nel 1991 l’Aids portò via non solo Freddy Mercury, ma anche Jorge Donn, il leggendario ballerino della compagnia Bejart Ballet Lausanne. La compagnia mise in opera il progetto: Le Presbytère n’a rien perdu de son charme, ni le jardin de son éclat. Per questo balletto- tributo ai due artisti morti entrambi all’età di 45 anni, Gianni Versace lavorò creando costumi quasi interamente in bianco, con accenni di nero e rosso, il colore del sangue.
I costumi di questo “balletto rock” risuonarono come un’eco della musica dei Queen: i ballerini indossavano infatti giacche da motociclista di pelle, mantelle e collant colorati. Per Maurice Béjart, questo spettacolo tributo è anche un “regalo” a quei due artisti: un pretesto per incontrarsi, per parlare e per condividere.
In aggiunta, se riflettiamo sul gusto estetico di Freddie Mercury, già manifestato dai primi mercatini, e l’approccio stilistico di Gianni Versace, non possiamo non notare una grande affinità. Probabilmente se Freddie si fosse disegnato i vestiti da solo, il suo stile sarebbe stato molto simile a quello di Versace.
L’uno e l’altro sono accomunati da un gusto indubbiamente stravagante, barocco, opulento, nonché da un talento innegabile che li ha baciati entrambi.
Freddie avrebbe apprezzato l’Italia
Per concludere con un aneddoto sulla condivisione, vi raccontiamo dell’appoggio dato dai Queen ad un Paese…il nostro.
Infatti è proprio all’Italia, uno dei primi Paesi ad essere colpiti dal Covid-19, che Brian May si è rivolto in un post di Instagram ad aprile, pubblicando un video che ritrae un fan italiano dei Queen aprire il balcone del suo appartamento e incitare la folla alla maniera di Freddie Mercury.
Anche se in maniera leggera, questo breve filmato è stato ed è un invito a non mollare. Queste sono state le parole incoraggianti di Brian May a tutto il popolo italiano. “In quarantena costretti a casa, quali opzioni abbiamo? Quest’uomo dice ‘non mi arrendo’. Freddie avrebbe sorriso'”.
Mi piace davvero pensare che Freddie, ovunque si trovi (nel Valhalla degli dei della musica, secondo me), stia davvero sorridendo pensando a noi. D’altro canto, possiamo vantare con lui un rapporto che dura da decenni!
#heavenforeveryone
#queenofhearts
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