Canzoni sulla fine… dell’anno

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Canzoni sulla fine

Celebriamo la fine di questo 2022 e vi auguriamo un anno nuovo davvero rock ’n’ roll, con una selezione di canzoni sulla fine…dell’anno. Ma non solo! Parliamo di fine, non solo temporale, ma anche del mondo!

Canzoni sulla fine…dell’anno: Linkin Park, The Cure, Cohen…

In the end

Iniziamo con In the end dei Linkin Park. Di questo brano ricordiamo il video musicale. Il video di “In the End” è stato girato in varie tappe del tour dell’Ozzfest del 2001 ed è stato diretto da Nathan Cox e dal DJ della band Joe Hahn, che avrebbero poi diretto molti dei futuri video dei Linkin Park Sebbene lo sfondo del video sia stato girato in un deserto della California, la band stessa si è esibita su un palco in studio a Los Angeles, con importanti effetti speciali utilizzati per creare la versione finale. L’esibizione su un palco in studio ha permesso ad Hahn e Cox di far salire i tubi dell’acqua sopra il palco verso la fine e inzuppare la band. Ma alla fine, come dice la band “in the end, it doesn’t even matter”. 

The end of the World

Proseguiamo con The end of the world dei The Cure, che nelle scorse settimane si sono esibiti in Italia. Anche in questo caso vi parliamo del video musicale, diretto da Floria Sigismondi e mostra il frontman Robert Smith in una casa che inizia a distruggersi. Mentre lascia la casa, diventa detriti e il resto della band trova varie cose dai detriti. Il video si conclude con la ricostruzione della casa, Smith che torna all’interno e piante che crescono sul pavimento. É evidente che questo video celebri la rinascita, i nuovi inizi dopo la distruzione. Per la fine del 2022 e l’inizio del 2023 questo sembra un grande augurio, per ricominciare da ciò che è distrutto.

Dance me to the end of love

Dance Me to the End of Love”, capolavoro di Leonard Cohen, potrebbe sembrare una canzone sulla fine di un amore, ma non lo è, o lo è in parte. Cohen ha effettivamente affermato che la canzone è stata ispirata dall’Olocausto in un’intervista radiofonica del 1995:

“È curioso come iniziano le canzoni perché l’origine della canzone, ogni canzone, ha una specie di germe o seme che qualcuno ti consegna o il mondo ti consegna ed è per questo che il processo è così misterioso nello scrivere una canzone. Ma ciò veniva dal solo sentire o leggere o sapere che nei campi di sterminio, accanto ai crematori, in alcuni campi di sterminio, un quartetto d’archi veniva messo in esecuzione mentre si svolgeva questo orrore… E avrebbero suonato musica classica mentre i loro compagni di prigionia venivano uccisi e bruciati. Quindi, quella musica, “Danzami alla tua bellezza con un violino ardente”,

significando che la sua bellezza è la consumazione della vita, la fine di questa esistenza e dell’elemento appassionato in quella consumazione. Ma è lo stesso linguaggio che usiamo per arrendersi all’amore. Non pensiamo serva aggiungere altro.

The Beginning is the End is the Beginning

A questo brano degli Smashing Pumpkins abbiamo dedicato un intero articolo qualche tempo fa. È la prima canzone della band pubblicata come singolo all’indomani del loro album del 1995, Mellon Collie and The Infinite Sadness. Inoltre, é la loro prima uscita con il batterista Matt Walker, che in seguito ha suonato diverse tracce di Adore e di Let It Come Down di James Iha. La canzone ha raggiunto la top 10 in otto Paesi e ha vinto il Grammy Award per la migliore performance hard rock. Il 23 febbraio 2009 Tyler Bates usa la canzone per il trailer di Watchmen. Il film è l’adattamento cinematografico del fumetto di Alan Moore da parte del regista Zack Snider. 

Canzoni sulla fine…dell’anno: parte II

The end

Per questo brano dei Beatles vi lasciamo con una curiosità. La frase “In the end the love you take is equal to the love you make” (Alla fine l’amore che prendi è uguale all’amore che fai) è essenzialmente la dichiarazione di chiusura dei Beatles. È l’ultimo testo dell’ultimo album che hanno registrato. Let It Be è stato l’ultimo album che hanno pubblicato, ma è stato di fatto registrato prima.

Neverending story

Il testo della canzone Never Ending Story è stato scritto da Keith Forsey nel 1984. Sue, e di quegli anni, sono state le soundtrack di Ghostbusters, Beverly Hills Cop e Breakfast Club, oltre a Flashdance. La canzone Neverending Story, poi, è stata composta da Giorgio Moroder, con cui lo stesso Keith Forsey ha lavorato. Questa canzone molto eighties è stata di recente utilizzata per una serie più che famosa, Stringer Things. Il bello della canzone è che non ne senti i confini, né all’inizio né alla fine, perché la musica comincia e conclude in uno sfumato impalpabile. É davvero una Storia Infinita!

It’s the End of the World As We Know It (And I Feel Fine) 

Canzone dei R.E.M. appropriata per la giornata di oggi ma anche, ed è stata molto utilizzata, per la pandemia che speriamo di esserci lasciati alle spalle. Il brano è noto per il suo flusso di coscienza che scorre veloce, con molti riferimenti diversi, come un quartetto di individui con le iniziali “LB”: Leonard Bernstein, Leonid Brezhnev, Lenny Bruce e Lester Bangs. In un’intervista degli anni ’90 con la rivista Musician, il cantante dei REM Michael Stipe ha affermato che, per  “L.B.”, i riferimenti provenivano da un sogno che aveva in cui si trovava a una festa circondato da personaggi famosi che condividevano tutti quelle iniziali. In Italia della canzone ne è stata fatta una cover da Ligabue, dal titolo A che ora è la fine del Mondo?

1999 

Celebrava la fine del millennio passato 1999 di Prince, ma era anche il trionfo dell’erotismo in grande stile. Il video, diretto da Bruce Gowers, è stato girato durante l’ultima settimana di prove per il Tour 1999. Riprende Prince e la sua band durante un’esibizione dal vivo, un po’ come i Linkin Park che abbiamo nominato prima. Giusto in tempo per iniziare la sua parte dopo Lisa Coleman, Jill Jones e Dez Dickerson, Prince si cala sul palco dall’alto, scivolando giù su un palo dei vigili del fuoco, indossando un lungo cappotto viola scintillante. La fine del millennio non poteva essere più sexy di così!

The End

Andiamo avanti con le canzoni sulla fine…dell’anno, con una che la fine ce l’ha nel titolo e non solo. The End dei Doors dovrebbe parlare proprio della fine ultima, la morte, anche se la canzone tratta anche dei genitori di Jim Morrison. Contiene infatti temi edipici sull’amare la madre e uccidere il padre. Morrison è sempre stato vago sul significato, spiegando: “Potrebbe essere quasi tutto ciò che vuoi che sia”.

I Doors hanno sviluppato questa canzone durante le esibizioni dal vivo al Whiskey a Go Go, un club di Los Angeles dove erano la band di casa nel 1966. 

“The End” inizia come l’addio di Jim Morrison a Mary Werbelow, la sua ragazza che lo seguì dalla Florida a Los Angeles e si sviluppa in un’epopea di 11 minuti. Un’epopea che oggi, ma anche tutti gli altri giorni dell’anno, merita di essere ascoltata. 

Until the end of the world

Interessantissimo brano degli U2 tratto dall’album Achtung Baby del 1991. Il testo della canzone descrive una conversazione immaginaria tra Gesù Cristo e Giuda Iscariota. Il primo versetto discute l’Ultima Cena; la seconda riguarda Giuda che identifica Gesù con un bacio sulla guancia nell’orto del Getsemani; e il finale parla del suicidio di Giuda dopo essere stato sopraffatto dal senso di colpa e dalla tristezza. 20 anni dopo Patti Smith ne ha rifatto una versione molto dark, decisamente da ascoltare.

Last day on Earth

Questa è una delle “canzoni d’amore” che Marilyn Manson ha effettivamente scritto, anche se non è proprio una canzone d’amore. Simboleggia il crollo di tutto, forse anche quello di due persone che si separano ma il cui amore resta ancora vero. Questa è una canzone che ti fa pensare “se sapessi che il mondo finirà domani, con chi vorresti passare oggi? Magari con Manson?

Time is running out

Come direbbero I Muse, il nostro tempo sta scadendo, quindi ci apprestiamo a prepararci a fare il conto alla rovescia per il nuovo anno. Date un’occhiata al video: mostra una rappresentazione basata sull’idea di un governo segreto che invece di prendere decisioni sull’andamento del mondo si siede intorno ad un tavolo a perdere tempo giocando tra di loro. L’immagine che ha ispirato il regista del tavolo dove si incontrano i vari militari è un omaggio al film del 1964 di Stanley Kubrick Il Dottor Stranamore mentre l’idea della danza sincronizzata alla canzone è liberamente ispirato al video dei Daft Punk Around the World. Durante la sua composizione il gruppo aveva idea di realizzare qualcosa simile a Billie Jean di Michael Jackson, ma successivamente l’idea fu abbandonata man mano che la struttura del brano veniva completata

Auguri con le Canzoni sulla fine…dell’anno

Non resta altro che augurarvi davvero un sereno 2023, pieno di ottima musica come quella di cui abbiamo appena parlato. Speriamo, nonostante certe tematiche, di avervi rallegrato con queste ottime canzoni sulla fine…dell’anno. Ovviamente l’intento era ironico!

Dal canto mio, spero che oggi, intonando The Final Countdown degli Europe, I will survive, come ben diceva Gloria Gaynor!

#thisistheend

#happy2023

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