George Orwell: 1984, un’opera sempre attuale

Omaggio di Zoa Studio al libro di George Orwell 1984

Il 4 aprile 1984 iniziava il racconto di Winston Smith, protagonista dell’incredibile romanzo di George Orwell che, come titolo, ha proprio l’anno di inizio di questo racconto.

Poche opere letterarie possono affermare di aver avuto un impatto così significativo sull’immaginazione, sia popolare che intellettuale del 20° secolo rispetto a quello del lavoro di George Orwell. Orwell, con uno stile semplice e diretto, è stato capace di mettere a nudo il meccanismo e il funzionamento di una delle grandi tematiche dei tempi moderni, vale a dire l’emergere di imperi ideologici totalitari. Poiché questo meccanismo è ancora super attuale e suscettibile di ripresentarsi, raccontiamo la trama di questo romanzo (il mio preferito da sempre) e il genio dietro di esso.

Chi è George Orwell

George Orwell (vero nome Eric Arthur Blair) è stato uno scrittore inglese nato il 25 giugno 1903 a Motihari, nell’India britannica.

Proveniente dalla classe media, Orwell si trasferì in Inghilterra con la madre e la sorella maggiore nel 1904. Studente brillante, ricevette una borsa di studio e proseguì gli studi all’ Eton College, un’istituzione pubblica con una reputazione secolare.

Nel 1922 tornò in India e si arruolò come sergente nella Polizia Imperiale in Birmania. Ma la sua esperienza viene interrotta da quando si dimette cinque anni dopo e decide di diventare uno scrittore.

Dalla primavera del 1928 seguirono anni di peregrinazioni a Parigi e Londra, dove frequentava i più poveri e viveva di piccoli lavori e ricoprì vari incarichi: libraio, insegnante o addirittura editorialista. Nel 1933 assume lo pseudonimo di George Orwell. Soffrendo di polmonite, la sua salute peggiora. Nonostante tutto, nel 1935 riesce a scrivere il suo secondo romanzo.

La sua sensibilità all’ingiustizia sociale e alla miseria portò Orwell a denunciare le condizioni dei minatori industriali nel nord dell’Inghilterra a The Quay a Wigan nel 1936.

Lo stesso anno, accompagnato dalla moglie Eileen, si unì alla guerra di Spagna contro i fascisti di Franco. Ferito da una pallottola alla gola, fu costretto a rientrare clandestinamente in Gran Bretagna all’inizio dell’estate del 1937.

Durante la seconda guerra mondiale si dedicò al giornalismo, in particolare al giornalismo politico alla BBC e alla scrittura dei suoi romanzi più famosi, La fattoria degli animali nel 1945 e nel 1984 nel 1949.

Morì di tubercolosi il 21 gennaio 1950 a Londra.

Trama di 1984

Nel 1984 il mondo è diviso tra tre regioni in guerra tra loro, vale a dire Oceania, Eurasia ed Estasia. L’Oceania vive sotto una dittatura a partito unico che controlla tutti i gesti e le azioni dei suoi sudditi, anche i più privati. Il leader di questo partito unico si chiama “Grande Fratello”. L’amministrazione di Océania è di una semplicità sconcertante, essa è governato da quattro ministeri (Verità, Pace, Amore, Abbondanza) e tre slogan: “La guerra è pace”, “La libertà è schiavitù”, “L’ignoranza è forza”.

L’eroe del libro, Winston Smith, è un funzionario pubblico che lavora nel Ministero della Verità e il cui compito è riesaminare i giornali statali e distruggere materiale informativo dannoso. Il romanzo si sviluppa in tre parti.

Nella prima, Winston Smith è un impiegato modello. Tuttavia, il suo lavoro gli permette di avere accesso a certe verità sottostanti, e lui prende segretamente appunti sul suo taccuino. Questo fa scivolare l’eroe alla sua seconda fase, dove quest’ultimo diventa un avversario del sistema nel profondo del suo cuore. Fu durante questo periodo di ribellione che incontra una giovane donna, una certa Julia, di cui si innamora. Quest’ultima condivide le idee sovversive di Winston.

Durante l’ultima parte del libro, la coppia incontra uno strano personaggio, un certo O’Brien che sembra condividere le credenze sovversive, fornisce loro libri vietati, ma si scopre poi essere un agente del Partito.

I due amanti vengono arrestati, torturati e, alla fine, Winston nega sé stesso, nega le sue convinzioni e persino nega l’amore di Julia. Completamente rotto mentalmente, allora può ritornare alla società.

Ispirazioni di George Orwell

Secondo gli specialisti, l’opera di George Orwell sarebbe ispirata da un romanzo dello scrittore russo Eugène Zamitiane (1884-1937), intitolato Noi, pubblicato in Gran Bretagna nel 1924, perché censurato in URSS. Eugène Zamitiane è un attivista bolscevico e romanziere, che si trovava in Inghilterra nel 1917. Tornò in Russia lo stesso anno per prendere parte alla vittoria dei bolscevichi, ma a causa degli eccessi autoritari del Partito lasciò lo stesso anno.

Noi (ricordiamo bandito in URSS) servirà da modello sia per 1984  che per Il Mondo Nuovo di Huxley (1932), Fahrenheit 451 (1953) di Ray Bradbury e Questo giorno perfetto di Ira Levin (1970). Censurato e considerato antirivoluzionario da Stalin, Zamitiane fu infine autorizzato a lasciare l’URSS nel 1931 per l’esilio permanente a Parigi, dove morì nel 1937.

Analisi di 1984

Lo spazio e il tempo

1984 è caratterizzato da un dominio del tempo sullo spazio. Il mondo è suddiviso tra tre entità amministrative simili anche se in guerra permanente, che rendono lo spazio perfettamente omogeneo.

Per quanto riguarda il tempo Orwelliano, è caratterizzato da un futuro molto particolare.  Tutto è già nel titolo: 1984 è solo un 1948 riformulato, anagrammato. Londra del 1984 ha una strana somiglianza con quella del 1948.

Questo può avere due implicazioni principali. La prima consiste nel mostrare che quel totalitarismo è indipendente dal tempo, il totalitarismo è un fatto umano e può sorgere e svilupparsi sia in una società tecnologicamente avanzata che in una società cosiddetta “arretrata”.

La seconda invoca il fatto che il totalitarismo non è opera di nessuna tecnologia, ma un dato “intrinseco” all’essere umano. Il fatto che il totalitarismo sia un fenomeno senza tempo mostra paradossalmente  l’importanza del fattore tempo.

La cultura e la neolingua

L’obiettivo finale della neolingua, usata in 1984 dal partito per “guidare” il popolo, è rendere impossibile qualsiasi forma di critica, in particolare quella dello Stato. Sarà quindi l’obiettivo ridurre il più possibile il vocabolario, semplificare la grammatica per ridurre le sfumature. La neolingua permette così la soppressione di ogni pensiero speculativo.

Per quanto concerne la cultura di Oceania, dove Winston Smith si trova, i tre slogan rispecchiano esattamente una situazione paradossale. “La guerra è pace”, “La libertà è schiavitù”, “L’ignoranza è forza”, sono un chiaro modo per esprimere un capovolgimento di valori. Questa inversione è perfettamente illustrata nel titolo stesso del libro: Il 1984 non è altro che il 1948 invertito, l’anno in cui è stato scritto il libro, come abbiamo detto in precedenza.

Questa inversione di valori si applica anche al concetto di giustizia, poiché l’ingiustizia diventa giustizia e l’autorità trova davanti a sé un campo d’azione infinito e illimitato senza bisogno di alcuna giustificazione.

La scienza e il futuro

Non solo 1984 non è un’opera di fantascienza, non è nemmeno un’opera di anticipazione, sarebbe meglio definirla un’opera senza tempo. Tuttavia, l’atemporalità del 1984 non lo sminuisce in alcun modo importanza per la formazione di una società alternativa, anzi. Proprio perché Orwell si occupa di un problema senza tempo, è importante prestargli attenzione, perché si parla (oggi come non mai) di un fenomeno ricorrente.

Parlando invece del rapporto di 1984 con la scienza e la tecnologia, possiamo ora arrivare all’idea che la scienza non gioca nessun ruolo nella risoluzione dei problemi sociali dell’umanità. I problemi e le minacce non provengono da macchine e computer, ma dalle persone.

In questo senso, anche se la scienza non può costituire di per sé una minaccia, non può nemmeno costituire una soluzione. E anche questo tema è attualissimo: in effetti, nonostante i progressi potenti nel campo della tecnologia, possiamo dire che i nostri problemi abbiano trovato una soluzione? Penso di no.

Nella misura in cui l’ideologia è parte di una forma di cultura, il nostro problema è culturale. Per essere in grado di risolvere i problemi, dobbiamo essere in grado di comunicare tra noi. In questo senso, l’adozione di un linguaggio ausiliario universale condiviso da tutta l’umanità, potrebbe aiutare enormemente ad aumentare gli scambi tra le varie parti dell’umanità. Sarebbe un linguaggio con effetti opposti a quello della Neolingua di 1984.

Influenze di George Orwell: 1984 nella cultura popolare

Come abbiamo ripetuto più volte, la forza di 1984 è di non avere tempo e quindi di essere estremamente attuale.

Molti sono gli adattamenti cinematografici e teatrali e le influenze letterarie dell’opera. Vogliamo ricordare un film britannico uscito proprio nel 1984 del regista Michael Radford e un “piccolo” evento planetario che si chiama “Grande Fratello”; un reality show che Italia annualmente ha iniziato ad essere trasmesso dal 2000.

Non possiamo non ricordare che gli Occhi di Margareth Atwood nei suoi Racconti dell’ancella somigliano alle spie di 1984 e che il governo propagandista di V per Vendetta ha dei fortissimi richiami al mondo dell’opera protagonista di oggi.

Ma la sfera che ha attinto maggiormente a quest’opera è quella della musica.

1984 in musica

Vi elenchiamo alcuni notevolissimi esempi.

Iniziamo con David Bowie che nei primi anni settanta tentò di fare un adattamento musical  di 1984 ma non ottenne i diritti dalla vedova di Orwell; del progetto rimangono però varie canzoni, come 1984 e Big Brother, contenute nell’album Diamond Dogs del 1974.

I 1984 sono stati un gruppo musicale inglese dal 1964 al 1968, che vedeva come componente il chitarrista Brian May, poi diventato famoso con i Queen.

Non possiamo dimenticare le ambientazioni dei concerti di The Wall dei Pink Floyd e poi di Roger Waters in solitaria, chiaramente ispirati all’iconografia di 1984.

Karma Police dei Radiohead è ispirata a 1984, in particolare per quanto riguarda la Psicopolizia.

La canzone Citizen Erased dei Muse, presente nell’album Origin of Symmetry del 2001 è evidentemente ispirata al romanzo. Nel 2010 esce il singolo Resistance tratto dall’album del 2009 The Resistance, anch’esso ispirato al romanzo e principalmente alla storia d’amore tra Julia e Winston.

1984 (scritto sulla copertina con la numerazione romana MCMLXXXIV) è il quinto album dei Van Halen, pubblicato il 9 gennaio 1984 per l’etichetta discografica Warner Bros.

Rick Wakeman ha inciso 1984: un concept album ispirato all’opera di Orwell.

Per finire anche il concept album Eye in the Sky di The Alan Parsons Project è ispirato al personaggio del Grande Fratello.

Dopo il riassunto e l’analisi dell’opera e le sue influenze più famose, oggi, 4 aprile, cosa possiamo fare? Mettere su uno di questi bei dischi e tracciare il racconto di Winston 38 anni dopo.

#notjustanumber

#powerfulwork

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