Charles Lutwidge Dodgson, meglio conosciuto come Lewis Carroll, fu un romanziere inglese, ricordato soprattutto per Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie (1865) e il suo seguito, Attraverso lo specchio (1871) e per poesie quali The Hunting of the Snark (La caccia allo Snark), che diedero vita al genere letterario “nonsense”.
Ma fu anche fu un logico, matematico, fotografo e molto altro. Oggi lo ricordiamo nel giorno della sua scomparsa, 14 gennaio 1898. La sua vita fu ricca e alquanto controversa, pronti a leggere la sua storia? Vi faremo vedere quanto è profonda la tana del Bianconiglio…
I primi anni
Charles Lutwidge Dodgson nacque il 27 gennaio 1832, in Inghilterra. Dodgson era il figlio maggiore e il terzo figlio di una famiglia di sette femmine e quattro maschi nati da Frances Jane Lutwidge e dal reverendo Charles Dodgson.
I piccoli Dodgson, che vivevano in una sorta di villaggio di campagna isolato, avevano pochi amici fuori dalla famiglia ma trovavano mille occasioni per intrattenersi tra loro. Complice fu anche il piccolo Charles che dimostrò grande attitudine a inventare giochi per divertirli.
All’età di 12 anni iniziò a contribuire alla Rectory Magazines, compilation di manoscritti a cui tutta la famiglia avrebbe dovuto partecipare. In effetti, Charles scrisse quasi tutti quelli che sopravvivono anche oggi. Ormai sarete abituati alla mia domanda retorica: ma noi cosa facevamo a 12 anni? Da una parte c’era Arthur Rimbaud che scriveva poesie in latino, dall’altra la sottoscritta che sceglieva la sua prima camicia (orrenda) senza sussidio genitoriale…e voi?
Nel frattempo, il giovane Dodgson frequentò la scuola pubblica e i suoi quattro anni là non gli piacquero per nulla. Principalmente a causa della sua innata timidezza, anche se fu soggetto a una certa dose di bullismo. Per non farsi mancare nulla, soffrì anche di diverse malattie, una delle quali lo lasciò sordo da un orecchio. Nel 1851 andò all’università di Oxford.
Lewis Carroll “si fa prete”
Dodgson eccelleva sia negli studi matematici che classici, che gli valsero una borsa di studio. Nel 1854 ottenne il primo posto nelle finali di matematica e, nel frattempo, conseguì una laurea in lettere.
Una cosa curiosa è che, come nel caso di tutte le borse di studio all’epoca, anche quella di Christ Church, Oxford, dipendeva dal fatto che Carroll rimanesse celibe e, nel caso specifico, che prendesse i voti. Dodgson fu ordinato diacono nella Chiesa d’Inghilterra il 22 dicembre 1861. Se avesse perseguito la strada per diventare sacerdote, avrebbe potuto sposarsi.
Ma si sentiva inadatto per il lavoro parrocchiale e, sebbene considerasse la possibilità di sposarsi, decise che era perfettamente contento di rimanere scapolo. Un altro scrittore scapolo nei nostri racconti! Pensiamo ad esempio a Christina Rossetti o a Jane Austen, di cui vi abbiamo parlato nelle scorse settimane. Che sia questa la strada per il successo letterario?
A proposito di letteratura, il nome Lewis Carroll venne adottato solo per le opere scritte. Nel 1856 Dodgson utilizzò lo pseudonimo per la prima volta in una poesia romantica sulla rivista The Train. Il nome Lewis Carroll era una deformazione giocosa del suo vero nome: Lewis è infatti la versione inglese di Ludovicus, da cui deriva Lutwidge; Carroll è l’anglicizzazione di Carolus, il latino per Charles.
Lewis Carroll fotografo
Oltre al successo letterario, come abbiamo detto, Lewis Carroll si interessò alla fotografia sin dagli albori di questa forma d’arte scientifica.
La fotografia ben si adattava a Carroll in quanto uomo di infinita pazienza, attento ai minimi dettagli. Il processo all’epoca era molto meticoloso e si pensa che vi rinunciò nel 1880 quando fu introdotto lo sviluppo a secco, perché sentiva che la fotografia stava diventando facile per tutti.
La collezione
Della sua sua collezione ne è sopravvissuta meno di un terzo. Alcune foto furono addirittura distrutte dallo stesso Carroll…a breve riveliamo il perché.
Lewis Carroll è considerato uno dei migliori fotografi dilettanti del suo tempo, in particolare nelle sue immagini di bambini vittoriani, ma ha anche fotografato amici, familiari, colleghi studiosi e personaggi noti del suo tempo, tra cui Lord Tennyson e membri della famiglia Rossetti.
Dal saggio Lewis Carroll, Photographer di Roger Taylor (non il batterista dei Queen!), che contiene tutte le foto di Carroll ancora in nostro possesso, risulta che oltre la metà dei suoi lavori erano ritratti di bambine. Nel 1880, anno in cui smise di scattare, cercò di ottenere il permesso di fotografare la sedicenne “Xie” in costume da bagno, senza riuscirvi.
Come sopramenzionato, si pensa che Carroll abbia distrutto (o magari restituito alle famiglie dopo alcuni rumors che circolavano ad Oxford riguardo l’hobby fotografico del reverendo) le fotografie di ragazzine nude; tuttavia, almeno sei sono sopravvissute e quattro di esse sono state date alle stampe. Il fatto che Carroll fotografasse o disegnasse ragazzine nude contribuì alla tesi che fosse un pedofilo.
Oggi, dopo un periodo di oblio, Carroll viene considerato uno dei più grandi fotografi dell’epoca vittoriana, e certamente uno di quelli che ha maggiormente influito sulla fotografia moderna per essere stato capace di liberarsi della simbologia dell’epoca ritraendo le ragazzine come creature libere dei boschi invece di figure educate della buona società inglese. La stessa saga di Alice é una favola senza morale, scritta durante un periodo, quello Vittoriano in cui anche le gambe dei tavoli dovevano essere coperte.
L’enigma Lewis Carroll
Un paio di paragrafi fa abbiamo lanciato una bomba, cioè la tesi che Lewis Carroll fosse un pedofilo. Spieghiamo tutte le componenti che portarono a queste conclusioni.
Gli elementi a sostegno
La balbuzie.
Una componente importante dei miti su Lewis Carroll è la teoria secondo cui egli balbettava in presenza di adulti, mentre con i bambini si sentiva libero e parlava fluentemente. Non vi è alcuna evidenza che ciò sia vero. Sicuramente Carroll era balbuziente come 6 delle sue sorelle. Interessante è però la nascita di Dodo, uno dei personaggi di Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Il nome non è altro che la prima sillaba di Dodgson ripetuta a causa della balbuzie! (Do-do-dodgson)
L’ammirazione dei bambini.
In un’epoca in cui la capacità di cantare e persino recitare erano requisiti importanti in società, Carroll si trovava discretamente a suo agio. Cantava abbastanza bene e non aveva paura di esibirsi in pubblico. Era bravo a raccontare storie ed era noto per la sua abilità nell’intrattenere con arguti indovinelli e sciarade. Ecco perchè i bambini lo adoravano. Quando Alice nel Paese delle Meraviglie divenne un successo, il reverendo Dodgson divenne popolare tra tutti i bambini d’Inghilterra.
La curiosità fotografica.
Come abbiamo detto prima, il soggetto preferito di Carroll erano proprio le bambine ma, se guardiamo le foto stesse, non c’è nulla di volgare in esse. Malizioso a volte sì, ma volgare mai. Pare infatti che Carroll chiedesse sempre alle madri delle bambine di essere presenti durante le sessioni fotografiche. Certo é che le foto che sono arrivate fino a noi, ad esempio di Evelyn Hatch, non sarebbero molto comprese al giorno d’oggi.
La genesi di Alice nel Paese delle Meraviglie.
La storia narra che Lewis Carroll e il reverendo Robinson Duckworth andarono in gita in barca sul Tamigi con le tre giovani figlie di Henry Liddell (vicecancelliere dell’Università di Oxford e decano di Christ Church): Lorina; Alice e Edith. La gita si concluse a cause di un temporale, ma durante il viaggio Carroll raccontò alle ragazze una storia che presentava una bambina annoiata di nome Alice che va alla ricerca di un’avventura. Le ragazze la adorarono e Alice Liddell chiese a Carroll di scrivere la storia per lei. Ci fu un’altra gita in barca un mese dopo, nel corso della quale lo scrittore elaborò la trama della storia di Alice. Et voilà.
Questa vicenda viene traslata proprio nel libro nell’incontro tra Dodo – Dodgson e Alice; gli altri personaggi infatti che compaiono nel medesimo capitolo sono l’Anatra che è il reverendo Robinson Duckworth (ingl. duck = anatra), e Lorina ed Edith Liddell, sorelle di Alice che vengono rappresentate come il pappagallo e l’aquilotto. Tra l’altro l’unico merito di Dodo è quello di proporre una caucus-race -in italiano corsa elettorale o maratonda che dir si voglia- per far sì che tutti quanti si asciughino dopo la nuotata non programmata del capitolo precedente.
La probabile realtà dei fatti
Ad onor di cronaca dobbiamo dire che Alice Liddell e le sue sorelle Lorina ed Edith non erano, ovviamente, le prime amiche di Dodgson. Erano state precedute o anche viste insieme ai figli dello scrittore George Macdonald, ai figli del poeta Tennyson e vari altri conoscenti casuali. Ma i bambini di Liddell avevano indubbiamente un posto particolarmente alto nei suoi affetti. In particolar modo Alice, che é stata sicuramente musa ispiratrice per la sua più famosa opera letteraria come possiamo leggere nell’ultimo capitolo di Attraverso lo Specchio. Alice Pleasance Liddell era il nome completo della vera Alice.
«A boat beneath a sunny sky,
Lingering onward dreamily
In an evening of July–
Children three that nestle near,
Eager eye and willing ear,
Pleased a simple tale to hear–
Long has paled that sunny sky:
Echoes fade and memories die.
Autumn frosts have slain July.
Still she haunts me, phantomwise,
Alice moving under skies
Never seen by waking eyes.
Children yet, the tale to hear,
Eager eye and willing ear,
Lovingly shall nestle near.
In a Wonderland they lie,
Dreaming as the days go by,
Dreaming as the summers die:
Ever drifting down the stream–
Lingering in the golden gleam–
Life, what is it but a dream?»
Forse per Carroll, semplicemente le fanciulle erano solo un simbolo di innocenza e purezza: come una formula matematica che non ha pulsioni umane.
Sono stati fatti vari tentativi per risolvere l’ “enigma di Lewis Carroll”. Gli psicologi hanno sostenuto che le sue amicizie con le bambine erano una sorta di sostituto inconscio per una vita coniugale e che il suo sogno recondito fosse quello di sposare Alice Liddell. A sostegno della tesi, alcuni trovano nel famoso episodio in cui Alice incontra il Dodo-gson una metafora matrimoniale. A fine gara infatti, a causa di una logica disputa (qui il capitolo) , il Dodo dona ad Alice un ditale in una sorta di cerimonia di premiazione dopo la quale i partecipanti mangiano dei confetti.
Ma ci sono poche o nessuna prova evidente a sostegno di tale teoria. Carroll lasciò infatti perdere la conoscenza di Alice Liddell quando lei aveva 12 anni, come poi fece con la maggior parte delle sue giovani amiche. Nel caso dei Liddell, la sua amicizia con i bambini più piccoli, Rhoda e Violet, fu interrotta qualche tempo dopo.
In un famoso documentario della BBC, Vanessa Tait, la pronipote di Alice Liddel dice: “La mia comprensione è che (Lewis Carroll) era innamorato di Alice, ma era così represso che non avrebbe mai oltrepassato i confini”. Aggiunge che la fotografia esplicita potrebbe spiegare la spaccatura che fece rompere i contatti tra Carroll e le ragazze Liddell nel 1863, quando Alice aveva 11 anni. Purtroppo mancano i diari di Carroll dall’aprile 1858 al maggio 1862, il periodo che coincide proprio con la sua amicizia con le ragazze di Liddell.
L’epoca Vittoriana
Dobbiamo ricordare che l’epoca Vittoriana é stata un periodo di enorme repressione morale. E’ il periodo ad esempio, in cui viene pubblicato Dr. Jeckyll e Mr. Hyde. I matrimoni tra giovanissime donne e uomini ormai maturi non erano dei casi isolati. E’ forse esemplicativo ricordare la storia di un collega di Lewis Carroll ed ex-studente di Oxford: John Ruskin; anche su di lui infatti, le frustrate e contradditorie dinamiche dell’epoca ebbero un impatto.
Un 21 enne Ruskin fa la conoscenza della 13 enne Effie Gray e nel 1848, sollecitato dalla famiglia, la sposa. Quando i due si sposano Effie ha ormai 20 anni, ma il matrimonio viene annullato sei anni dopo, nel 1854, dalla chiesa anglicana. Fu un grande scandalo: il matrimonio non fu mai consumato e la moglie, dopo cinque anni di matrimonio, lo denunciò per impotenza. Ruskin spiegò che le causa dell’inadempienza coniugale erano la scarsa avvenenza fisica della moglie (ma vi sono lettere del fidanzamento in cui lo stesso Ruskin é preoccupato della troppa avvenenza della futura moglie), la sua instabilità emotiva, e la propria morbosa attenzione verso le giovanissime. Dopo l’annullamento Ruskin corteggiò una fanciulla di 9 anni.
Il lascito di Lewis Carroll
Lewis Carroll morì di bronchite a Guildford, nel Surrey, nel 1898 e fu tumulato nel cimitero della stessa cittadina.
Molti studiosi parlano di una doppia personalità in riferimento al protagonista di oggi e ce n’è solo una che ha tramandato un enorme lascito.
Una è quella del reverendo Dodgson, uno scapolo riservato ed esigente che si tenne sempre fuori dalle tempeste politiche e religiose che tormentarono l’Inghilterra durante la sua vita.
L’altra, per nostra fortuna, è quella di Lewis Carroll, un amico dei bambini per i quali ha creato i suoi libri, le sue storie e poesie senza senso. Ma non solo, abbiamo visto che Carroll ha consegnato alla storia foto, saggi e molto altro.
La sua intelligenza fuori dal comune è dimostrata anche da alcune sue invenzioni. Nel 1891 Carroll creò un sistema di scrittura detto nyctografia che consentiva di scrivere al buio, usando un codice di segni su una griglia rettangolare dotata di buchi quadrati. Pare che abbia inventato anche un gioco di carta e matita, il word ladder (la “scala delle parole”). Sebbene l’attribuzione non sia certa, questo gioco è piuttosto diffuso in tutto il mondo.
Con questo articolo speriamo di aver fatto chiarezza sulla vita di Lewis Carroll. Un uomo che di certo, per essere compreso nella sua genialità, deve necessariamente essere contestualizzato negli usi e nei costumi dell’epoca Vittoriana, in cui ciò che sembrava senza senso o controverso era in realtà un’evasione da rigidi schemi.
Ora scusate, ci dobbiamo congedare, ci aspetta una tazza di té con il Cappellaio Matto!
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