Ian Curtis, how does it feel

Ian Curtis by Zoa Studio
Ian Curtis by Zoa Studio

Oggi 15 luglio, in occasione di quello che sarebbe stato il suo compleanno, vi parliamo di Ian Curtis. Nonostante si sia spento troppo, troppo giovane, Ian Curtis, con i suoi Joy Division, ha dato un corso diverso alla musica contemporanea, influenzando numerosi artisti. Scopriamo qui tutta la storia.

I primi anni di Ian Curtis

Ian Kevin Curtis nasce nell’Inghilterra del Nord, il 15 luglio 1956. Cresce in una famiglia operaia insieme ad un fratello minore.

Fin da piccolo, Ian Curtis si dimostra un bambino curioso, intelligente e molto equilibrato, con una spiccata passione per la poesia. Ad 11 anni riceve una borsa di studio presso la King’s School di Macclesfield dove,  in riconoscimento delle sue capacità; ottiene numerosi premi scolastici, in particolare all’età di 15 e 16 anni.

Curtis nutriva un vivo interesse per la musica già dall’età di dodici anni, e questo interesse si sviluppò notevolmente durante la sua adolescenza, con artisti come Jim Morrison e David Bowie tra i suoi preferiti . In effetti con il primo Ian Curtis condivide la passione per la poesia, con il secondo quella per l’arte. Visto che Curtis non poteva permettersi molto spesso di acquistare i dischi dei suoi idoli, si trovava a rubarli dai negozi locali.

Farmaci

A metà degli anni dell’adolescenza, Curtis aveva anche sviluppato una reputazione tra i suoi coetanei come un individuo volitivo, con un forte interesse per la moda.
Sempre in quel periodo, Curtis inizia a svolgere servizio sociale presso una casa di riposo per anziani come parte di un programma scolastico. Durante una visita, lui e i suoi amici rubano tutti i farmaci che trovano e sembra che, per gioco, poi li prendano tutti.

In un’occasione specifica, all’età di sedici anni, Ian consuma una dose eccessiva di Largactil (utilizzato nei pazienti schizofrenici). Curtis viene trovato incosciente nella sua camera da letto da suo padre e viene immediatamente portato all’ospedale per ricevere una lavanda gastrica.

Qualche tempo dopo, nonostante i successi scolastici, Curtis abbandona i suoi studi per impegnarsi a cercare lavoro, ma nutrendo ancora interesse per arte, letteratura e musica. Curtis ottenne un lavoro in un negozio di dischi nel centro di Manchester, prima di ottenere un impiego più stabile come funzionario pubblico. Dopo circa un anno viene inviato all’ufficio di collocamento di Macclesfield, dove lavora come assistente al reinserimento dei disabili.

Il 23 agosto 1975, all’età di 19 anni, Curtis sposa Deborah Woodruff, che ne aveva 18. I due vivono a casa dei nonni di Ian, poi si trasferiscono di casa in casa fino a tornare da questi. Nel 1979 nasce Nathalie Curtis, unica figlia della coppia, oggi fotografa.

Joy Division

La nascita della band

La band Joy Division nasce nel 1976, quando Ian Curtis ha 20 anni.

ll chitarrista Bernard Albrecht e il bassista Peter Hook si erano incontrati durante lo spettacolo dei Sex Pistols a Manchester e decidono in seguito di formare una band, gli Stiff Kittens. Dopo aver inserito un annuncio in un negozio di dischi di Manchester, hanno trovato il cantante Ian Curtis e il batterista Steve Brotherdale.

Gli Stiff Kittens cambiano nome in Warsaw (da “Warszawa” di David Bowie)e fanno il debutto dal vivo il maggio seguente, insieme ai Buzzcocks e ai Penetration all’Electric Circus di Manchester. Dopo la registrazione di vari demo, Brotherdale lascia il gruppo nell’agosto del 1977 e  lo sostituisce Stephen Morris. o il 28 ottobre 1957).

Altro cambio di nome e i Warsaw diventano Joy Division alla fine del 1977. Questo cambio si rende necessari a causa di un’altra band dal nome simile, i Warsaw Pakt.

Il nome Joy Division si ispira al romanzo di Karol Cetinsky sulla Seconda Guerra Mondiale The House of Dolls. Nel libro, il termine “divisione della gioia” viene usato per definire  le unità del campo di concentramento in cui le detenute sono costrette a prostituirsi per il godimento dei soldati nazisti.

Il successo di Ian Curtis e dei Joy Division

Suonando frequentemente nel nord dell’Inghilterra all’inizio del 1978, il gruppo si fa notare e si circonda di alcune figure influenti nel mondo della musica. Tra questi Derek Branwood, un dirigente discografico della RCA Northwest, che registrò alcune sessioni con la band nel maggio 1978, per quello che era previsto essere l’omonimo LP di debutto dei Joy Division.

Sebbene diverse canzoni fossero legate dall’energia punk, il resto dell’album mostrava quelli che diventeranno i temi distintivi della band: l’irrequietezza post-industriale, la disperazione emotiva, i suoni frastagliati e incostanti. In altre parole, i Joy Division entravano a far parte del movimento Goth.

Lo stesso Ian Curtis divenne “l’emblema di tutto ciò che avrebbe rappresentato il goth – anche in molti stereotipi.Il morboso fascino che provava per gli aspetti tragici dell’esistenza lasciava trasparire che per lui la vita fosse una partita persa” (La Bibbia Gotica – N. Kilpatrik).

Il primo disco autoprodotto dei Joy Division, esce nel giugno 1978, quando le demo iniziali della metà del 1977 vengono rilasciate come EP An Ideal for Living.

Il 27 dicembre dello stesso anno, durante il viaggio di ritorno a casa dal concerto all’Hope and Anchor di Londra, Curtis ebbe il primo grave attacco epilettico riconosciuto e fu ricoverato in ospedale. Nel frattempo, la carriera dei Joy Division progrediva e Curtis apparve sulla copertina di NME del 13 gennaio 1979. Quel mese la band registrò la loro sessione per il DJ della BBC Radio 1 John Peel. Secondo Deborah Curtis, “In mezzo a questi due importanti punti di riferimento c’era la consapevolezza che la malattia di Ian era qualcosa che avremmo dovuto imparare ad accogliere. 

Gli album e il progredire della malattia di Ian Curtis

Ne 1979 il gruppo inizia a registrare con il produttore Martin Hannett e pubblica il primo album ufficiale, Unknown Pleasures. L’album ebbe un enorme successo di critica e rimase a lungo nelle classifiche indipendenti del Regno Unito. Incoraggiato dal successo dell’epoca del mondo punk, l’etichetta americana Warner Bros. offre un contratto di distribuzione alla band, che lo ignora.

Alla fine del 1979, lo spettacolo dal vivo dei Joy Division portò molti nuovi seguaci, tristemente in parte a causa delle voci sulla cattiva salute di Curtis. Malato di epilessia, Curtis era infatti soggetto a comportamenti erratici e convulsioni mentre era sul palco.

Presto però divenne difficile distinguere gli attacchi epilettici dalla sua danza convulsa e dal comportamento maniacale. Mentre le date dal vivo continuavano e si avvicinavano gli anni ’80, Curtis si indebolì e divenne più incline alle convulsioni. Dopo un breve periodo di riposo durante le vacanze di Natale, i Joy Division intraprendono un tour europeo a gennaio, anche se diverse date sono state cancellate a causa della salute di Curtis.

Nel 1980, il gruppo inizia quindi a registrare il suo secondo LP dopo la fine del tour e pubblica il secondo album Closer, a marzo. Il singolo Love Will Tear Us Apart, tratto dall’albm, esce subito dopo. La critica lo elogia ma non riesce a scalare le classifiche indipendenti dell’epoca.

La morte di Ian Curtis

I Joy Division dovevano iniziare il primo tour del Nord America e Canada.  Curtis aveva espresso entusiasmo per il tour,  ma il suo rapporto con sua moglie, Deborah, era sotto pressione. Deborah fu addirittura esclusa dalla cerchia interna della band e Curtis iniziò una relazione con la giornalista belga e promotore musicale Annik Honoré, che incontrò in tournée in Europa nel 1979.

La sera prima della partenza della band per l’America, Curtis torna a casa di Macclesfield per parlare con Deborah. Le chiede di abbandonare l’imminente causa di divorzio e le chiese di lasciarlo da solo in casa. Dopo aver passato la notte a guardare il film di Werner Herzog La ballata di Stroszek, Ian Curtis si impicca nella sua cucina. E’ il 18 maggio 1980.  Quarant’anni fa.

Più tardi, quel giorno, Deborah scopre il suo corpo. Il suicidio sciocca la moglie, la band, tutto l’entourage e i fan. Ian Curtis lascia anche una figlia di un anno. La sepoltura avviene nel cimitero di Macclesfield.

Il lascito di Ian Curtis

I New Order

Nel giugno 1980, esce nuovamente il singolo dei Joy Division Love Will Tear Us Apart, che arriva al numero tredici della UK Singles Chart. Il mese seguente , Closer raggiunge il sesto posto nella classifica degli album nel Regno Unito.

Vari giornalisti, dopo la morte di Curtis, hanno affermato che i Joy Division non sarebbero sopravvissuti senza di lui. In effetti i membri avevano stretto un patto secondo cui, qualora un membro se ne andasse, i membri rimanenti avrebbero cambiato il nome della band.

E così fu. La band senza Ian Curtis si riformò come New Order, con Sumner alla voce. Nel 2002 il regista Michael Winterbottom ha diretto il film 24 Hour Party People che racconta la storia della casa discografica dei Joy Division, della morte di Curtis e della trasformazione di questi ultimi in New Order.

Altre influenze

Oltre ai New Order che hanno ricevuto un lascito di primo grado, moltissimi sono gli artisti successivi influenzati da Ian Curtis e dai suoi Joy Division.

Gli U2 hanno dedicato a Curtis la canzone A Day Without Me, pubblicata poco dopo la sua morte nel 1980. I Cure hanno dedicato il primo brano dell’album Faith sempre allo scomparso cantante.

Nel 2007 la storia di Curtis viene portata sul grande schermo da Anton Corbijn, regista di numerosi video dei Depeche Mode (grandi fan dei Joy Division), in un film incredibile, Control.

Concludiamo con una curiosità. Nella prima stesura del fumetto Il Corvo, l’autore aveva preso in considerazione di intitolare ogni capitolo con una canzone dei Joy Division in onore di Ian Curtis, al quale James O’Barr dedica il primo numero uscito sul finire degli anni 80. Il progetto del brano per ogni capitolo viene però abbandonato.

Non ci abbandonano invece l’espressività delle melodie, l’intensità del suono e la sofferenza raccontata nei brani dei Joy Division, perché “love will tear us apart”, ma la musica no.

#losingcontrol

#darkwave

 

Please follow and like us:
Pin Share

Un commento Aggiungi il tuo

Rispondi