Il 13 aprile 1973 venne pubblicato l’album di David Bowie, Aladdin Sane.
Fu uno degli album di maggior successo del Duca Bianco, sicuramente il primo a scalare le classifiche mondiali fin dal suo debutto.
Aladdin Sane chiuderà il capitolo glam rock di Ziggy Stardust, scioglierà gli Spiders from Mars in un tripudio da rock star: dalle tematiche dei testi, agli show esagerati.
Il titolo nasce dal gioco di parole che riflette la doppia personalità di Bowie di quel periodo. Da una parte il mistico saggio errabondo Aladdin (Aladdin Sane) e dall’altra il ragazzo folle (A lad insane). Celebre divenne l’iconica immagine di copertina del disco, una foto a mezzo busto di Bowie truccato da Aladdin Sane, con gli occhi chiusi, i capelli fiammeggianti e il volto diviso in due da una saetta rossa e blu mentre una lacrima gli scivola lungo la clavicola. Una delle raffigurazioni più riconoscibili ed emblematiche dell’artista nel corso dei decenni.
Pare che l’idea del fulmine o saetta (David Bowie la definì lighting bolt) fu dello stesso Bowie e secondo il fotografo Brian Duffy vi si dovrebbe cogliere anche un riferimento ad un anello appartenuto ad Elvis Presley. Infatti, intorno al ’70 tutti gli oggetti che si rifacevano al re del rock and roll erano tutti segnati dal simbolo del suo motto TCB: Taking Care of Business in a Flash: un fulmine. Non stupisce il fatto di ritrovare tale riferimento proprio in quest’album che dai più viene sintetizzato in “Ziggy Stardust sbarca in America”. E chi più di Elvis incarna l’emblema del rock e della rock star oltreoceano?
Il trucco è opera di Pierre La Roche, storico makeup artist di Bowie e rappresenta una deliberata espressione della personalità scissa del personaggio, del marziano che viaggia sulla Terra. Sembra raccontarci il pre atterraggio dell’alieno, che una volta toccato terra si risveglierà dal proprio sonno indotto pronto ad elettroshockkare il pianeta visitatore.
Anche se a ben guardare il corso degli eventi sembra già un meditato addio. La posa scelta pare già pronosticare la scelta di uccidere Ziggy, che qui sembra ibernato in una sorta di “oscuro scrutare” all’interno del proprio io extra-terrestre. Ziggy Stardust aveva concluso la sua missione, l’involucro fatto di polvere di stelle poteva essere riposto nel nucleo della navicella nella quale era stato ritrovato e Bowie come un rettile o una strana creatura mitologica era pronto a cambiare pelle.
David Bowie alla rivista Rolling Stone raccontò che l’idea del fulmine che crepa, spacca (“crack”) Ziggy Stardust, questa “sorta di ragazzo elettrico” doveva essere “una cosa elettrica”. Non poteva essere la fiamma di una lampada, semmai è la stessa saetta che accende la scintilla (come quella dell I di ALADDIN) quando tocca terra. Mentre la lacrima fu un’idea di Duffy, il fotografo: «Ce l’ha messa in seguito, ho pensato che fosse una cosa piuttosto dolce», disse Bowie.
‘I came up with the flash thing on the face’, (…) ‘an electric kind of thing. Instead of, like, the flame of a lamp, I thought he would probably be cracked by lightning.’ ‘Sort of an obvious-type thing, as he was sort of an electric boy’. ‘But the teardrop was Brian Duffy’s, an English artist-photographer. ‘He put that on afterward, just popped it in there.’ ‘I thought it was rather sweet.’
Entusiasta del risultato, Defries, il manager di Bowie, insistette con la RCA per riprodurre la copertina con un inedito sistema a sette colori, un processo che non era possibile in quel periodo nel Regno Unito e che richiedette l’intervento di un tipografo di Zurigo.
Ormai il simbolo del fulmine è diventato un emblema universalmente riconosciuto per indicare tutto ciò che ha incarnato David Bowie.
Laura Allegri, proprietaria e designer del brand Opificio Urbano e dell’omonio e-shop che si trova in Etsy (opificiourbanoetsy.com) ama rendere omaggio a questo ideale con le sue creazioni .
“Anche per ragioni anagrafiche, Bowie per me è soprattutto gli anni 80. Il Bowie più dandy e raffinato, quello che mi faceva ballare da sola chiusa nella mia camera, quello che nel video di China Girl bacia una bellissima ragazza in mezzo a una strada e tutto intorno a loro diventa a colori. Crescendo poi, ho imparato ad apprezzare ogni sua sfumatura e i suoi tanti cambiamenti affezionandomi al personaggio di Ziggy Stardust. Forse perchè anche io, come lui, mi sono sempre sentita un po’ “aliena”. E poi c’è quel fulmine disegnato sul suo viso, potente e magico allo stesso tempo: l’iconografia perfetta della sua diversità che esplode tramutandosi in puro genio creativo. Quel simbolo, anche graficamente parlando, mi ha sempre affascinata. Per questo ho deciso di riprodurlo su alcuni dei miei gioielli. Mi piace pensare che le persone che li indossano possano trasmettere un po’dell’energia che lui ci ha lasciato contribuendo così a far brillare per sempre la sua preziosa stella”.
Bowie ha espresso il suo amore per l’universo in numerose canzoni come Space Oddity, Starman, Dancing out in Space e la lista continua.
‘Stardust for Bowie’ (stardustforbowie.be) è un sito web sviluppato da Google Sky per rendere omaggio al compianto musicista. I fan di Bowie possono creare un tributo personale nella costellazione aggiungendo la loro canzone preferita o una piccola nota all’interno delle linee del fulmine. Più tributi lasciano i fan, più la costellazione diventa luminosa nella galassia di Google Sky. “La costellazione è una copia dell’iconico fulmine di Bowie ed è stata registrata al momento esatto della sua morte. ‘
Anche se ha avuto alcuni alter ego, nessuno ha parlato ai suoi fan come ha fatto Ziggy Stardust, che ha lanciato la sua carriera nella celebrità e nulla come la saetta rossa e blu simboleggia questo insieme di idee e suggestioni che l’alieno proveniente da Marte ha incarnato.
#aladdinsane
#stardustforbowie
Grazie, bellissimo articolo!
Grazie!!!! David è sempre fonte di ispirazione!! \m/\m/