Lemmy Kilmister, un artista inconfondibile

Omaggio a Lemmy Kilmister di Zoa Studio
Omaggio a Lemmy Kilmister di Zoa Studio

Oggi, 24 dicembre, sarebbe stato il 75esimo compleanno di Lemmy Kilmister, fondatore e leader dei Motörhead.

La sua vita è stata davvero così intensa e ricca che sarebbe difficile raccontare tutto e rendere giustizia all’incredibile, ma soprattutto indimenticabile, Lemmy. E allora questa vita la celebriamo con degli aneddoti curiosi che vi faranno sorridere. E speriamo facciano sorridere anche lui sotto i suoi inconfondibili “baffoni prussiani”!

Breve biografia di Lemmy Kilmister

Ian Fraser Kilmister nacque il 24 dicembre 1945 a Stoke-on-Trent, una cittadina del centro Inghilterra. Suo padre (un cappellano della Royal Air Force) lasciò la famiglia quando Lemmy aveva solo tre mesi. Successivamente Lemmy visse anche nello Staffordshire e nel Galles del Nord.

Lemmy (poi vi raccontiamo l’origine del nome) fu influenzato dal rock and roll e dai primi lavori dei Beatles, che lo hanno portato a suonare in diversi gruppi rock negli anni ’60; compresi i Rockin ‘Vicars.

La leggenda narra che Lemmy, dopo aver visto Cliff Richards circondato da ragazze in delirio nel programma pop televisivo Oh Bpys!, si convins che la vita rock and roll fosse la sua strada,

Lavorò quindi come roadie per Jimi Hendrix (anche questo ve lo raccontiamo dopo in dettaglio!) e The Nice, prima di unirsi alla band di space-rock Hawkwind nel 1971, cantando come voce solista nella loro hit Silver Machine. Dopo essere stato licenziato da Hawkwind per possesso di droga nel 1975, Lemmy fondò i Motörhead nello stesso anno come cantante, bassista, cantautore e frontman.

Il successo dei Motörhead raggiunse l’apice nel 1980 e nel 1981 uscirono il singolo di maggior successo della band, Ace of Spades e l’album live più quotato No Sleep ‘til Hammersmith.

Lemmy continuò a registrare e fare tournée regolarmente con i Motörhead fino alla sua morte nel dicembre 2015 a Los Angeles, dove viveva dal 1990. Il suo funerale venne trasmesso online così che i suoi fan potessero seguirlo.

Perché si chiama Lemmy?

Come abbiamo raccontato qualche riga fa sappiamo all’anagrafe il protagonista di oggi è Ian Fraser Kilmister.  E pare che tutti, al suo paese, sapessero un’altra cosa basilare di Lemmy: la sua passione sfrenata per le slot machine.

Anche i fan sanno che Lemmy era un appassionato giocatore di giochi da tavolo e di slot, ha persino fatto riferimento al suo amore per il gioco d’azzardo nel successo Ace of Spades.

Quindi, da bambino, per poter giocare di più alle slot machine, chiedeva sempre ai suoi amici “Potete prestarmi una sterlina?” Che, in inglese, è: “can you lend me (pronunciato lemmy) a quid? Ed è così che è nato il suo nome leggendario nel mondo del rock and roll! 

Secondo altre fonti il nome Lemmy è solo una forma in slang per indicare un “caprone”.

La prima teoria tuttavia sembra più interessante.

Ad ogni modo in Italia queste cose fichissime non succedono, o almeno non sono così fiche come la nascita del nome Lemmy. Pensiamo a Tommaso Zanello, detto “Er Piotta”, per i suoi occhiali da vista tondi come le allora monete da cento lire, dette per l’appunto piotte in dialetto romanesco.

Vedete, non è la stessa cosa!

Lemmy roadie per Jimi Hendrix

Sicuramente uno dei fatti più curiosi di Lemmy Kilmister è che ha fatto il roadie per Jimi Hendrix! Questo è accaduto dopo il trasferimento a Londra nel 1967, dove ha stretto amicizia con il bassista di Hendrix, Noel Redding. È stato roadie per il gruppo per otto mesi.

Quando gli chiesero se avesse imparato qualcosa da Hendrix, Lemmy rispose in maniera perfetta “ Sì, ho imparato a rinunciare alla chitarra e a suonare invece il basso“. Cos’altro avrebbe potuto dire?

Da notare che, anche se faceva parte di diverse band e lavorava con artisti del calibro del sopracitato Jimi Hendrix, Lemmy non era particolarmente famoso da solo. Ha fondato i Motörhead quando aveva 30 anni e ha guadagnato popolarità intorno ai 35 anni. Questo direi che può motivarci a non mollare, lui non lo ha di certo fatto!

Neanche quando fu cacciato dagli Hawkwind. In pochi sanno che, prima di formare i Motörhead, Lemmy ha suonato in una straordinaria band space-rock, gli Hawkwind. 

La band si divise sulla scia dell’arresto di Kilmister per possesso di droga nel 1975. Le accuse furono ritirate, ma Lemmy non riuscì a riavere la sua band. Lui stesso credeva che l’incidente fosse solo un pretesto per buttarlo fuori. Essere cacciati fu probabilmente ingiusto, ma se non fosse successo forse non avremmo mai sentito parlare dei Motörhead.

Lemmy Kilmister compositore per Ozzy

Dopo essere arrivato in America con quasi nulla nel suo conto in banca, Lemmy riesce a ricevere aiuto da Ozzy Osborne. È da allora che diventano amici intimi.

Poiché Lemmy davvero non viaggiava in buone acque, finanziariamente parlando, la moglie di Ozzy, Sharon, gli offre di scrivere un paio di canzoni per il marito. Lemmy ne scrive sei canzoni per il sesto album in studio di Ozzy No More Tears e 4 di loro addirittura entrano nell’album, uscito nel 1991.

In un’intervista successiva all’uscita del disco, Lemmy Kilmister affermò che i soldi ricevuti da Osbourne sono stati più di quelli che avesse mai guadagnato con i Motorhead. Soprattutto quelli derivanti da quel capolavoro di canzone “Mama I’m Coming Home”.

Lemmy il collezionista

L’inimitabile Lemmy possedeva una vasta collezione di accessori nazisti, così come il suo connazionale David Bowie. A proposito di collezioni, vi ricordate quella su Aleister Crowley di Jimmy Page?  Ve ne abbiamo parlato qualche settimana fa.

Tornando a Lemmy, dopo essere apparso in una foto promozionale con indosso un berretto nazista per il concerto “Wacken Rocks Seaside” il 5 luglio ad Aurich, in Germania, il rocker fu indagato per “propaganda anticostituzionale”, che è illegale ai sensi dell’articolo 86 del codice penale tedesco.

Inoltre, l’articolo 86a vieta tutti i simboli “anticostituzionali”, comprese tutte le insegne, bandiere, slogan e saluti nazisti. In un’intervista con New York Waste, Lemmy si è difeso, dicendo: “Non raccolgo solo roba nazista, raccolgo oggetti da tutti i Paesi dell’Asse. Anche da Paesi che non sono nemmeno più menzionati come ex parte dell’asse. Come Lettonia, Lituania, Estonia, Finlandia, Ungheria …Dalla storia dei tempi, i cattivi hanno sempre avuto sempre le migliori uniformi. Napoleone, i confederati, i nazisti. Avevano tutti uniformi assassine. Voglio dire, l’uniforme delle SS è fottutamente geniale! Erano le rock star di quel tempo. Cosa ci si può fare? Stanno solo bene. Non dirmi che sono nazista perché colleziono  le uniformi. Nel 1967 ebbi la mia prima ragazza nera e molte altre da allora. Semplicemente non capisco il razzismo, non ho mai pensato che fosse un’opzione”.

Altra curiosità nella curiosità a proposito di donne e di “collezioni”. Lemmy ha affermato di averne avute più di 1200, e di averle conquistate tutte con la simpatia e il dialogo.

La petizione per rinominare il Jack Cola in Lemmy

Alla morte di Lemmy, avvenuta il 28 dicembre 2015, nacque una petizione via Change.org per cambiare il nome del Jack Daniels e Coca Cola in quello del protagonista di oggi, in quanto avido consumatore del drink.

La petizione cita (tradotto): Un Jack Daniels e una Coca-Cola saranno per sempre associati a Ian Fraser “Lemmy” Kilmister, l’iconico fondatore dei Motorhead. Per celebrare e ricordare una delle vere leggende del Rock and Roll, chiedo a tutti d’ora in poi e d’ora in poi di riferirsi alla combinazione di Jack Daniels Whisky e Coca-Cola come “Lemmy”. Lasciate che sia così.

In oltre 45.000 persone hanno firmato questa petizione. Peccato sia ormai chiusa, ma la risonanza della stessa è stata talmente forte che molti più dei “firmatari” sono ora a conoscenza di questo fatto. Il Jack Cola si deve chiamare Lemmy…lasciate che sia così!

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In conclusione

Come abbiamo annunciato nel titolo, Lemmy è stato un artista inconfondibile.

A parte per le sue attività musicali, Lemmy era ben noto per il suo stile di vita duro, il vizio del fumo e il consumo regolare di alcol (lo abbiamo appena visto nell’ultimo aneddoto) e anfetamine.

Era inconfondibile anche per il suo aspetto e la sua caratteristica voce roca, una delle più riconoscibili del rock. Lo stile sul palco era altrettanto riconoscibile, sia per il suo abbigliamento abituale (occhiali da sole, cappello da cowboy, stivali, capelli lunghi, medaglie e simboli prussiani e tedeschi), sia per il suo modo di esibirsi sempre con la testa protesa verso l’alto a raggiungere il microfono: raramente guardava il pubblico o il basso con cui suonava.

E ancora Lemmy era noto per il suo inconfondibile stile di suonare il basso, il suo Rickenbacker, con cui creava un “rombo ritmico distorto e potente”.

Quindi, Lemmy, seguendo il tuo tatuaggio sull’avambraccio sinistro, “born to lose, live to win“, non solo hai mantenuto la tua parola, vivendo per vincere, ma sei riuscito anche nel difficile compito di non essere mai dimenticato.

Guardare qui per credere!

#borntolose

#livetoremember

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