La superstar di cui parleremo oggi ha più fan di Madonna (che ben conosce) e più follower di Chiara Ferragni; è l’amichevole Spiderman dell’emisfero occidentale (e non solo del quartiere), ma è resuscitato una sola volta come Jon Snow (e quindi una in meno di Taylor di Beautiful)…vi domanderete chi sia…
Ovviamente, e sperando che non mi fulmini, è di Gesù che parliamo, in occasione della sua resurrezione (PS: save the date per domani!)
E la parola superstar non è lasciata al caso poiché, accanto al nome di Gesù, dà vita ad uno dei più famosi musical di sempre, per l’appunto Jesus Christ Superstar, opera rock composta da Andrew Lloyd Webber con testi di Tim Rice.
Per chiunque sia andato in chiesa almeno qualche volta o a catechismo la storia di Gesù è piuttosto nota, diciamo che, riassumendo molto brevemente, il musical si ispira alle vicende nell’ultima settimana della sua vita.
L’origine
Jesus Christ Superstar nasce come doppio album nel 1970, con Ian Gillian ad interpretare il ruolo di Gesù nella registrazione originale dell’opera rock (ottima scelta avere il cantante dei Deep Purple come divinità, in effetti ci si avvicina parecchio, avete presente quando canta “Child in Time”? Ecco, io mi avvicino un po’ di più all’estasi mistica, quindi la divinità gli si addice).
Qualche anno più tardi, precisamente nel 1973, esce la prima trasposizione cinematografica del musical con Ted Neeley nei panni di Gesù, ruolo che ricopre di nuovo dal 2014 nella versione teatrale del musical, portata in vari teatri italiani.
Rifacendo un salto negli anni ’70, ricordiamo che all’epoca Jesus Christ Superstar destò non poche polemiche, soprattutto per l’impostazione poco convenzionale con cui vengono sviluppati i personaggi e la storia (il musical ricordiamo inizia con un gruppo di viaggiatori hippie che preparano l’allestimento dell’opera) facendo sorgere proteste da parte di gruppi fondamentalisti cristiani ed ebraici che, in alcuni casi, costrinsero alla sospensione delle rappresentazioni, come accadde per esempio in Sudafrica.
Tornando invece a Ted Neeley, interprete del film, questi affermò che Papa Paolo VI, dopo aver visionato la pellicola, ne fu entusiasta. L’Osservatore Romano smentì che il Papa avesse visto Jesus Christ Superstar e il Vescovo di Roma non si espresse mai ufficialmente, alimentando la voce che la versione del musical/film non fosse proprio graditissima alla Chiesa.
Tuttavia, visto che stiamo parlando di controversie, non possiamo non citare la versione che la rete NBC ha proposto durante la Pasqua del 2018.
Jesus Christ Superstar Live in Concert
Dai produttori esecutivi Andrew Lloyd Webber, Tim Rice, Marc Platt, Craig Zadan e Neil Meron, l’innovativa opera rock “Jesus Christ Superstar Live in Concert”, annovera tra gli attori John Legend (Gesù), Alice Cooper (Re Erode) e Sara Bareilles (Maria Maddalena).
La storia è raccontata dal punto di vista del famigerato traditore Giuda Iscariota. Il musical è quasi interamente cantato, con un numero minimo o nullo di dialoghi parlati. La trama è liberamente basata sui racconti dei Vangeli canonici dell’ultima settimana della vita di Gesù Cristo, a cominciare dalla preparazione per l’arrivo di Gesù e dei suoi discepoli a Gerusalemme e per finire con la crocifissione.
Jesus Christ Superstar Live in Concert ha ricevuto una risposta estremamente positiva dalla critica da quando è andato in onda. Da citare i commenti di Noel Murray del New York Times, che ha elogiato l’edizione della NBC : “Un trionfo concettuale e artistico … la produzione è stata davvero elettrizzante, rischiando con la messa in scena di un classico ma controverso spettacolo di Broadway, molto più audace di precedenti trasmissioni musicali dal vivo come The Sound of Music o Peter Pan”. Anche Lorraine Ali del Los Angeles Times ha lodato la produzione dicendo: “Lo spettacolo era una collisione tra religione, teatro e cultura pop che avrebbe potuto essere un sacro pasticcio. Ma con la grazia di Dio, o forse un grande cast e un sacco di scenografie, un grande musical è diventato una grande produzione televisiva”.
Il cast
Uno dei fattori di successo di questa produzione, come evidenziato, è proprio il cast: basti pensare a John Legend, un Gesù nero ai tempi di Black Lives Matter e finalmente più simile al vero Gesù che di certo non era nero, ma neppure finnico, e che offre una sfumatura più “gospel” del sound e dell’immagine. Ma soprattutto il simpatico Alice Cooper nei panni di Erode.
Alice Cooper
Una curiosità interessante è che Alice Cooper aveva già impersonato il ruolo di Erode!
Nel 1996 infatti, Alice Cooper registrò “King Herod’s Song” – un motivo giocoso, quasi vaudevilliano, che deride i poteri di Cristo – con un cast Londinese che registrò la produzione, anche se non la recitò sul palcoscenico. Andrew Lloyd Webber definì i lavoro di Cooper la registrazione “definitiva” della canzone.
“È stato un modo brillante per farlo, e sarà divertente vederlo nello show della NBC”, affermò poi Lloyd Webber a Rolling Stone. “Il modo in cui Alice Cooper interpreta il ruolo, ovviamente, è il vecchio modo rock di farlo, il che è stato grandioso. Era fantastico.”
Qui (alice-cooper-on-being-typecast-as-herod) potrete trovare una breve intervista ad Alice Cooper dove emerge come fu concepita la canzone “Tim Rice mi ha chiesto di farlo. È un mio ottimo amico e mi ha fatto davvero i complimenti quando me lo ha chiesto. Disse: Voglio che tu lo faccia nel modo in cui lo farebbe Alice. Quindi aveva una certa cattiveria. Volevo tenerlo rock e farlo sembrare come se fosse su uno dei miei album.”
Tutta l’intervista ad Alice Cooper è spassosa, specie quando parla di chi vedrebbe bene come Giuda!!
E voi chi vedreste bene nei panni di Gesù? E di Maria Maddalena? Fareste una produzione del musical Jesus Christ Superstar più tradizionale o controversa?
Credo che l’effetto controverso ma speciale, come quello della NBC, sia ben rappresentato nella foto che annuncia questa produzione, chi penserebbe mai che all’interno di questa immagine ci sono Gesù, Maria Maddalena e Erode?
#unconventionaleaster
#pasquasuperstar
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