
Quel 15 settembre 1999 ignoravo che American Beauty fosse uscito nelle sale cinematografiche statunitensi. In Italia dovemmo aspettare un po’ di tempo prima di vedere questo capolavoro (in effetti, il mio film preferito). Io però, nel 2000, non lo vidi al cinema, ma durante una protesta del liceo che frequentavo.
Durante la protesta, c’erano alcuni che uscivano per le strade, altri che approfittavano dello sciopero per studiare. Io, invece, venivo metaforicamente “fulminata” da questo film, mostrato in una classe improvvisata a cinema. Di American Beauty mi piacque tutto, la storia, la colonna sonora, l’interpretazione di Kevin Spacey (che vinse pure l’Oscar come miglior attore) e di Wes Bentley, il ricco sottotesto, i messaggi.
Io ci provo a trasmettere l’emozione che questo film mi ha dato, la bellezza nelle cose anche più insignificanti che mi ha insegnato a vedere. Prendete pop corn e bibita, che lo spettacolo abbia inizio!
Il concept
Il copione di American Beauty viene scritto da Alan Ball (il creatore di True Blood e Six Feet Under per intenderci) che inizialmente lo aveva pensato come un’opera teatrale quasi un decennio prima della sua uscita al cinema.
La storia è stata ispirata in parte dal trambusto intorno al processo di Amy Fisher nel 1992. Per riassumere la storia di Amy Fisher possiamo dire che nel 1992, quando aveva 17 anni, sparò e ferì gravemente Mary Jo Buttafuoco, la moglie del suo amante, Joey Buttafuoco. Inizialmente accusata di tentato omicidio di primo grado, alla fine si dichiarò colpevole di aggressione aggravata di primo grado, scontando sette anni di prigione. Rilasciata sulla parola nel 1999, Fisher è diventata una scrittrice e un’attrice di film porno.
Torniamo invece alla nostra storia principale. Ball abbandona l’idea di scrivere questo spettacolo teatrale ma, dopo diversi anni come sceneggiatore televisivo, riprende l’idea nel 1997 creando invece una sceneggiatura cinematografica.
I produttori Dan Jinks e Bruce Cohen portano la sceneggiatura di American Beauty al nascente studio DreamWorks, che l’acquista per $ 250.000 e finanza la sua produzione con 15 milioni di dollari.
American Beauty, oltre alla sua origine, divide con il mondo del teatro un’altra storia. Infatti ingaggia il regista Sam Mendes, famoso per le sue produzioni di successo nei musical ma alla sua prima regia cinematografica. Pare che Mendes ricevette comunque l’incarico solo dopo che altri venti registi di spicco furono presi in considerazione, rifiutando l’offerta. Secondo me si stanno mangiando i gomiti (probabilmente nelle loro tenute di Beverly Hills), sti beccamorti!
Kevin Spacey fu invece la prima scelta di Mendes per il ruolo di Lester, e allo stesso modo, il regista scelse Annette Bening per il ruolo di Carolyn, all’insaputa dello studio. Da lodare per il coraggio e, ovviamente, per la scelta!
American Beauty, la trama
Diciamo che questo è un paragrafo di cortesia, non voglio pensare che ci sia qualcuno che davvero non ha visto American Beauty!
Il film racconta gli ultimi mesi di vita di Lester Burnham, che è anche la voce narrante.
Lester vive in un sobborgo senza nome con la moglie Carolyn, un’agente immobiliare insoddisfatta dei suoi successi lavorativi, e la figlia adolescente frustrata, Jane. Come Carolyn, anche Lester odia il suo lavoro.
La coppia va ad una partita di basket al liceo di Jane, e Lester si prende una specie di cotta per un’amica di Jane, Angela, con orrore di Jane. Angela, invece, è lusingata dall’attenzione dell’uomo.
Una volta a casa, Jane incontra il suo vicino, Ricky Fitts, che la riprende con la sua videocamera. Il padre di Ricky, il colonnello Fitts del Corpo dei Marines, è la tipica testa calda, violento con il figlio e omofobico.
Una sera, Lester e Carolyn partecipano ad una riunione, dove Carolyn presenta Lester al miglior agente immobiliare Buddy Kane. Lester nota Ricky che lavora come cameriere alla festa, e Ricky e Lester escono a fumare marijuana; Ricky si offre di diventare lo spacciatore di Lester.
In un gioco di equivoci, il colonnello Fitts inizia a sospettare che il figlio Ricky possa essere gay. Nel frattempo Lester sembra essere in preda ad una crisi di mezza età: si allena per conquistare Angela, fuma spinelli, cambia macchina, lascia il lavoro.
Allo stesso tempo Carolyn inizia una relazione con Buddy mentre Jane e Ricky si innamorano .
Il film si conclude quando Lester chiede a Ricky altra marijuana e l’equivoco sulla omosessualità di Ricky cresce. Infatti quando il colonnello Fitts intravede il figlio rollare una canna per Lester, pensa di assistere a un atto sessuale tra i due.
Il colonnello Fitts affronta Ricky al suo rientro. Quest’ultimo, ormai stanco del padre-padrone, gli dice che vende favori sessuali per soldi; suo padre lo butta fuori di casa. Ricky va quindi a casa di Jane, dove ha un diverbio con Angela, che si trova a casa Burnham. Il colonnello Fitts, livido di rabbia, va al garage di Lester, dove Lester si sta allenando. Lester lo invita ad entrare e il colonnello Fitts tenta di baciarlo, ma Lester lo respinge gentilmente.
Lester rientra in casa, dove trova Angela sola, dopo una litigata tra lei e l’amica Jane. Comincia a sedurla, ma, quando lei gli dice che è vergine, lui si ritira. I due si preparano qualcosa da mangiare, e Angela si interessa di sapere come Lester stia veramente.
In quel preciso momento, Lester si rende conto di sentirsi davvero felice. Angela lascia quindi la stanza e qualcuno spara a Lester, uccidendolo. Nella scena conclusiva, il colonnello Fitts viene rivelato come l’assassino e Lester descrive la sua epifania sulla bellezza della vita ordinaria.
I temi trattati
Nonostante la trama piuttosto semplice da comprendere, i temi che American Beauty affronta sono molteplici. Come dicono il retro di copertina del DVD e il titolo di questo articolo, look closer, cioè guarda da vicino, perché solo andando più in profondità rispetto all’apparenza si può scoprire la verità.
La cultura americana
Siamo d’accordo, sin dal nome stesso si capisce che American Beauty è un ritratto della società americana contemporanea, della sua superficialità. Il titolo si riferisce a tre diversi simboli della cultura americana: le rose American Beauty (una varietà popolare), Angela come rappresentante della tipica bellezza innocente americana e l’estetica della bellezza.
Carolyn ad esempio rappresenta appieno il consumismo americano e la convinzione che le cose possano sostituire le relazioni e gli affetti. Il cambio di lavoro di Lester da brillante dipendente a ultimo degli impiegati in un fast-food e il fatto che Jane, nonostante la sensibilità “diversa”, faccia comunque parte delle cheerleader, iniettano una nota di humor nero nella narrazione di tratti culturali tipicamente americani.
La felicità
La felicità in American Beauty è come una sorta di chimera a cui aspirare, ma anche un travestimento. Tutti i personaggi sono impegnati nella ricerca della felicità, sebbene abbiano idee molto diverse su cosa sia e su come trovarla.
La domanda chiave infatti della pellicola è: se essere americani significa avere il diritto intrinseco alla felicità e alla bellezza, perché il “tipico” americano è così profondamente infelice? E il personaggio che fa il percorso più grande di redenzione dall’infelicità alla felicità è sicuramente Lester perché, anche se in modo tortuoso, è l’unico che presta attenzione ai suoi veri desideri.
Carolyn invece è una sorta di nemesi di Lester. Crede che perseguire il successo sia sinonimo di raggiungere la felicità, ma in realtà sta semplicemente tentando di nascondere la propria miseria per un matrimonio che va a pezzi e per la banalità della sua vita.
Jane invece è talmente immersa nella sua di miseria che, quando incontra Ricky, continua ad essere ossessionata dalla sua terribile vita familiare nonostante la situazione di Ricky sia chiaramente molto peggiore della sua.
L’identità
Molti dei problemi dei personaggi di American Beauty derivano dalla loro incapacità di mantenere un’identità coerente nel corso della pellicola e, ovviamente, della loro vita.
Lester trova la felicità separando lavoro e vita familiare (che si penserebbero i pilastri per identificare una persona) da ciò che realmente fa crescere la sua autostima. Come già detto al paragrafo precedente, Carolyn è invece uno dei personaggi più tragici del film perché ha letteralmente sostituito la sua identità di persona con cose materiali tipo le vetture, il giardino e il “divano di seta italiana”.
Angela, ad esempio, crede che la sua identità sia fondata interamente sulla sua sessualità. Ricky invece è l’unico personaggio che non ha alcun problema di identità. La sua forza impressionante, che Lester ammira sin da subito, deriva dalla sua capacità di mantenere un chiaro senso di sé nonostante i continui soprusi da parte del padre.
Il film finisce quando viene svelata la vera identità del colonnello Fitts, che uccide Lester perché questo gli aveva fatto tirar fuori il suo vero io, cosa che non riusciva a sopportare.
Amore e sessualità
Il regista Sam Mendes ha avuto una grande capacità, quella di gestire temi piuttosto difficili, quali la nudità, la masturbazione e persino il sesso extraconiugale, con astuzia e ironia.
Basti pensare a Lester che ritrova la sua libertà smettendo di masturbarsi nella doccia (dove lava via ogni cosa “sporca”), facendolo invece a letto davanti alla moglie. In American Beauty il sesso diventa una lente d’ingrandimento (look closer) attraverso la quale osservare la progressione di ogni personaggio.
Altra cosa invece è l’amore, o meglio, la sua assenza. Le cene della famiglia Burnham sono un chiaro esempio di persone che hanno fondamentalmente dimenticato come amarsi. Oppure possiamo citare il complesso rapporto tra Ricky e il padre, con il primo convinto che il padre lo ami nonostante il modo in cui lo tratta.
Uno dei momenti più strazianti è la fine del film in cui Carolyn, di fronte alla morte del marito, si rende conto che non avrà mai più la possibilità di amarlo.
Chi invece ama a 360 gradi è Lester che, negli ultimi mesi di vita, si innamora di nuovo della vita amando sé stesso per primo. Il sorriso stampato in faccia nel momento della morte è emblematico; Lester è finalmente incapace di odiare, a differenza di tutti quelli che lo circondano.
Ci sono tanti altri temi che si potrebbero trattare, la famiglia disfunzionale, le ossessioni, la libertà, ma lasciamo a voi tutte le riflessioni che vorrete aggiungere.
La colonna sonora
Cambiamo invece musica parlando di…musica!
La colonna sonora di American Beauty presenta i temi di apertura e chiusura creati da Thomas Newman, oltre a un mix di rock, pop e soul classico e all’avanguardia.
Thomas Newman ha utilizzato principalmente strumenti a percussione per creare l’atmosfera e il ritmo, la cui ispirazione è stata fornita da Mendes, che ha fatto in modo di rendere la colonna sonora più minimalista. Newman ha più volte affermato che la colonna sonora aiuta a far progredire il film senza disturbare “l’ambiguità morale” della sceneggiatura:
Oltre i brani di Newman possiamo trovare Don’t Rain on My Parade di Bobby Darin, Open the Door di Betty Carter che danno alla pellicola una connotazione “suburbana”. Mentre All Right Now dei Free o The Seeker degli Who suggeriscono la turbolenza che giace appena sotto la superficie. La colonna sonora include anche una versione inedita di Why dei Beatles realizzata da Elliot Smith.
Se volete acquistare il cd, accattatev ‘illo !
Accoglienza, premi e…curiosità
American Beauty è stato un successo al botteghino e anche l’uscita del film in DVD ha goduto di medesimi risultati positivi.
C’è da dire una cosa molto interessante riguardo questo film. La casa di produzione della pellicola, la DreamWorks, ha incaricato Amazon.com di creare il sito web ufficiale del film. Questo ha decretato la prima volta in cui Amazon ha creato una sezione speciale dedicata a un lungometraggio. Il sito web includeva una panoramica della storia, una galleria fotografica, filmografie del cast e della troupe e interviste esclusive con Kevin Spacey e Annette Bening.
Altra cosa molto interessante sono i numerosi (e strameritati) premi che il film e la colonna sonora hanno ottenuto. La soundtrack ha vinto un Grammy, che è il più alto riconoscimento in tema di musica per film, così come l’Oscar. Ma nemmeno questo premio è mancato.
2 commenti Aggiungi il tuo