Pink Floyd The Wall – the movie

The Wall - Pink Floyd
Sul fondo lp di The Wall, film dei Pink Floyd The Wall e Rofìger Waters The Wall dvd, occhiali e matita souvenir della mostra al V&A sui Pink Floyd e berretto tributo di Zoa Studio al film The Wall (www.etsy.com/ZoaStudio/listing/706456787)

Il 1982 è stato un anno di grandi avvenimenti…l’Italia ha vinto il mondiale di calcio, finisce la guerra nelle Falkland, viene pubblicato Thriller di Michael Jackson, l’album musicale più venduto di tutti i tempi, sono nata io in una ridente cittadina del Veneto Orientale (cosa che si poteva comunque facilmente dedurre dall’improprio utilizzo dei passati prossimi) e, come ogni anno ma diverso, si è tenuto il Festival di Cannes.

Festival di Cannes 1982

La 35ª edizione del Festival si svolse dal 14 al 26 maggio 1982.

La giuria presieduta dal regista italiano Giorgio Strehler ha assegnato la Palma d’oro per il miglior film ex aequo a Missing – Scomparso di Costa-Gavras e Yol di Şerif Gören e Yilmaz Güney.

Se la Palma d’oro è stata assegnata a due film politicamente impegnati, il film più applaudito della manifestazione è stato però un film spettacolare americano presentato fuori concorso, in chiusura del Festival e in anteprima mondiale, E.T. l’extra-terrestre di Steven Spielberg.

Va però detto che un altro film fuori concorso rappresentò per molti, e tuttora rappresenta, più di ET, un pezzo della cultura pop del XX secolo: sto parlando di Pink Floyd The Wall.

Sotto la regia di Alan Parker, Pink Floyd The Wall è la trasposizione cinematografica del concept album The Wall, realizzato nel 1979 dalla band britannica e presentato appunto per la prima volta il 23 maggio 1982 al Festival di Cannes.

Le divertenti parole del regista raccontano l’atmosfera di quel festival alla presentazione della pellicola : La premiére a Cannes fu incredibile! Scaricarono due camion di equipaggiamento audio dagli studi di registrazione così che potesse apparire ancora meglio di quanto fosse. Fu uno degli ultimi film ad essere presentati al vecchio Palais ed il suono era tale che la vernice si scrostava dalle pareti. Era come neve che iniziò a piovere dall’alto ed alla fine tutti sembravano avere della forfora sulle spalle. Ricordo che vidi Terry Semel, che all’epoca era a capo della Warner Bros. seduto di fianco a Steven Spielberg. Ci separavano solo cinque file e sono sicuro di aver visto Steven Spielberg fare delle smorfie a Semel quando si accesero le luci, dicendogli “che cazzo è questo?”, mentre Semel si girò verso di me e si inchinò rispettosamente”.

Trama di The Wall

Raccontiamo in breve la trama della pellicola: Pink Floyd The Wall narra la storia di Pink, rockstar tossicodipendente di successo (interpretata dal musicista Bob Geldof) che guarda indietro alla sua infanzia isolata dall’interno di una camera d’albergo di Los Angeles. Attraverso un turbinio di flashback e allucinazioni indotte da sostanze chimiche, Pink ricorda la sua educazione solitaria, durante la quale ha costruito un muro simbolico per il mondo mentre faceva fronte alla morte di suo padre (James Laurenson) e ai modi prepotenti di sua madre (Christine Hargreaves ).

Il film tratta, in larga parte, quella che è la tematica presente anche all’interno del concept album della band, ma può considerarsi un’autobiografia di Roger Waters.

I motivi sono vari. Innanzitutto il concept del film, che deriva direttamente da quelle che furono le sensazioni del bassista dei Pink Floyd:  “Le star dei film e del rock ‘n’ roll rappresentano in tal senso la vita che tutti noi facciamo. Questi si trovano davvero al centro della loro vita. Ed è questo il motivo per cui le masse spendono anche molti soldi per andare a vederli ad un concerto anche se si trovano a notevole distanza dal palcoscenico, talvolta scomodi, dove anche il suono si sente male.”

Questo disorientamento e senso di alienazione da parte di Roger Waters  furono sublimati prima nell’album The Wall del 1979 e furono poi i cardini del film 3 anni dopo. Sublimati però non è la parola giusta perché l’album e la pellicola cinematografica hanno solo trasposto la rabbia, la frustrazione, il senso di disgusto che avevano raggiunto l’apice per Roger Waters già qualche anno prima.

L’episodio dello sputo

Ricordiamo l’episodio simbolo che incarna queste sensazioni. Due anni prima dell’uscita dell’album The Wall, allo Stadio Olimpico di Montreal, durante l’esecuzione di Pigs On the Wing (part II), Waters si interrompe ed inizia ad insultare un fan con queste parole «Oh, cazzo. Smettila di lanciare fuochi d’artificio e di gridare. Sto cercando di cantare una canzone».

La folla esulta e Roger continua: «Non mi interessa. Se non vuoi ascoltarla, beh, vaffanculo! Sono sicuro che c’è un sacco di gente qui che vuole ascoltarla. Quindi perché non te ne stai buono e tranquillo? Se vuoi sparare i tuoi fuochi d’artificio vattene fuori e falli esplodere là. E se vuoi metterti a urlare, va’ a farlo fuori. Sto cercando di cantare una canzone che certa gente vuole ascoltare».
La situazione degenera irrimediabilmente durante la successiva canzone, Pigs (Three Different Ones): Waters guarda incredulo un fan arrampicarsi sulla recinzione che separava il pubblico dal gruppo. Dalla repulsione, gli sputa in faccia.

Ecco l’apice delle sensazioni che portano alla nascita dell’album e del film The Wall: uno sputo in faccia.

Roger Waters

Oltre allo sputo foriero di tutta la frustrazione del musicista inglese dobbiamo ricordare anche la non facile biografia di Waters, ben rappresentata nella prima parte del film.

Così come il padre del protagonista Pink, il padre di Roger Waters, Eric, fu un maestro elementare che morì prematuramente nello Sbarco di Anzio (Italia 1944) durante la seconda guerra mondiale, quando l’artista britannico era un bimbo di soli cinque mesi.

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Foto della mostra Pink Floyd: Their Mortal Remains exibition

Una curiosità interessante: Roger Waters avrebbe voluto interpretare il protagonista del film. Ma non aveva le carte in regola per il ruolo e quindi abbandonò l’idea, lasciando la parte a un altro cantante alla prima esperienza cinematografica, Bob Geldof. Dal canto suo, Bob Geldof non voleva interpretare il protagonista del film, Pink, per una semplicissima ragione: non amava la musica dei Pink Floyd. D’altro canto Waters non apprezzava le doti canore di Bob Geldof, che nel film canta “In The Flesh”. Il motivo? L’accento di Geldof, troppo irlandese!

L’eredità di The Wall

Il film, per la cronaca, fu un flop. La sua tendenza a perdersi nel surrealismo fu la sua rovina; il film contiene pochi dialoghi ed è letteralmente guidato dalle canzoni dei Pink Floyd con moltissime scene di violenza e situazioni sessuali. Addirittura fu vietato ai minori di 15 anni e la stessa band non apprezzò il prodotto finale.

Per poter però aver visione del “pacchetto completo” ed essere “wallizzati” a sufficienza, consigliamo la combo album del 1979 + film del 1982 + documentario del 2014.

Quest’ultima produzione racchiude gli anni 2010-2013, anni in cui Roger Waters ha portato in tour “The Wall” suonando per oltre quattro milioni di fan, il più grande tour da solista di tutti i tempi. L’evento storico è stato catturato da una troupe televisiva, che ha seguito Waters per diversi anni. Diretto dallo stesso Roger Waters, “Roger Waters The Wall” esplora la connessione autobiografica tra la registrazione iconica e la storia della vita di Waters – inclusa la tragica morte di suo padre.

Per concludere, come già detto in precedenza, Pink Floyd The Wall è un pezzo della cultura pop del XX secolo, oggi più attuale che mai. Di certo, però, un film difficile, di certo non leggero, visti i temi trattati e la forte connotazione autobiografica. Ci strappa un sorriso Gerald Scarfe, scenografo e disegnatore del film, il quale non andò alla prima di “The Wall” perché non ne voleva sapere di guardare una seconda volta l’intera opera!

#notanotherwall

#wallizzati

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