The Fall of Tarsem Singh

The Fall - Tarsem Singh
in foto: dvd di The Fall di Tarsem Singh, toppa tributo al film di Zoa Studio ( www.etsy.com/ZoaStudio/listing/627660388 )

Il 30 maggio 2008 usciva nelle sale americane The Fall di Tasem Singh con Lee Pace, Catinca Untaru e  Justine Waddell  basato sulla sceneggiatura del film bulgaro del 1981 Yo Ho Ho di Valeri Petrov.

Chi é Tarsem Singh

Tarsem Singh Dhandwar nasce in India e approda in California per finire il college. Inizia come regista a dirigere video musicali tra cui “Losing my religion” dei R.E.M, ma diventa noto a livello globale con il suo primo immaginifico film “The Cell” con Jennifer Lopez al quale dedicheremo sicuramente un articolo. Sia chiaro: io dedicherei un articolo a qualsiasi progetto di Tarsem Singh!

Il secondo film che realizza è appunto The Fall e nel 2011 se ne esce con Immortals: che io considero la versione faiga degli Avengers anche se so che molti non saranno d’accordo. Ma io quando guardo quel film sbavo sul monitor, e no non è per il cast di attori, ma solo per l’opulenza delle scene! Tarsem lo definisce: “Basically, Caravaggio meets Fight Club . E i produttori sono gli stessi di 300, tanto per aggiungere l’ultima chicca.

Nel 2012 Tarsem Singh esce nei cinema con una versione tutta da vedere di Biancaneve dal titolo Mirror Mirror, mentre è del 2015 Self/less.

Infine nel 2017 dirige la serie tv fantasy Emerald City, In Italia interamente pubblicata il 1º maggio 2018 su Amazon Video e basata sulla serie di libri su Oz di L. Frank Baum. Purtroppo il 5 maggio 2017, la NBC ha cancellato la serie dopo una stagione, ma quei 10 episodi realizzati sono un trip mentale e visivo assai godibile.

The Fall

La trama

La storia di The Fall è ambientata in un ospedale a Los Angeles nel 1915. Roy, uno stuntman costretto a letto immobile per un lungo periodo di degenza fa amicizia con Alexandria, una bambina con un braccio rotto. Roy inizia a raccontare ad Alexandria una storia di amore e vendetta che riflette il suo stato d’animo, particolarmente precario in un momento delicato della sua vita e della sua carriera.

Il racconto che inventa è la storia di 5 giustizieri che cercano di vendicarsi dei torti subiti dal governatore Odius (Daniel Caltagirone): un silenzioso guerriero indiano (Jeetu Verma), un muscoloso ex schiavo di nome Otta Benga (Marcus Wesley), un esperto di esplosivi italiano chiamato Luigi (Robin Smith), Charles Darwin (Leo Bill) con una scimmia da compagnia chiamato Wallace e lo stesso Roy che diventa il Giustiziere Mascherato mentre Alexandria diventa sua figlia. I giustizieri sono poi raggiunti da un sesto eroe: un mistico. Nella narrazione, Roy attribuisce a tutti i suoi personaggi, il volto di dottori, infermieri e pazienti dell’ospedale.

Il soggetto

Il film si occupa principalmente di story-telling. La narrazione si svolge su più livelli: quello del racconto epico di Roy ad Alexandria, l’interpetazione che ne dà Alexandria usando il proprio vissuto per dare forma alla storia, la storia che segue lo spettatore che è quella che si svolge nell’ospedale e poi ancora uno strato più sottile nel quale il regista inserisce una serie di informazioni storiche che si possono leggere tra le righe come la polemica sul credito per le idee di Charles Darwin in L’origine delle specie tra Darwin e Alfred Russel Wallace, così come la prigionia di Ota Benga nella Louisiana Purchase Exposition a St. Louis, nel Missouri, come i banditi del primo Novecento che servono da ispirazione per l’eroe mascherato.

I costumi

Impossibili da dimenticare per forma, dettagli, colori, sono i meravigliosi costumi di Eiko Ishioka, conosciuta “solo” per aver vinto un Oscar per i costumi di Dracula di Bram Stoker di F.F. Coppola e nominata per i costumi di Mirror, Mirror sempre con T. Singh come “partner in crime”.

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L’estetica

Non si può non citare la raffinatissima fotografia di Colin Watkinson che recentemente ha lavorato per The Handmaid’s Tale influenzata dai colori e dai soggetti dei quadri di Magritte e di Dalì (a cui sembrano ispirati anche i titoli di testa in bianco e nero). Ogni scena sembra una pubblicità in cui tutti i sensi dello spettatore devono risvegliarsi. Solo che Tarsem alla fine quasi non ti vende neppure la storia, cosa che sembra una cosa non carina da scrivere, ma i film di Tarsem Singh io li trovo così: potresti togliere il sonoro, potresti aprire una scena a caso eppure ti fermeresti a vederla incantato perché risulta talmente immaginifica ma vivida e reale che basta a sé stessa.

E probabilmente concorre a questa impressione l‘attenzione con cui Singh combina effetti di post produzione a riprese reali. Durante le riprese delle scene della città blu di Jodhpur, ad esempio, ha offerto ai locali vernice blu per rinfrescare la vernice sulle loro case. Questa alternativa agli effetti di post-produzione ha portato al blu vibrante della città nel film, donandole allo stesso tempo un’incredibile effetto reale.

The Fall di Tarsem Singh

The Fall di Tarsem Singh - fotogramma
The Fall di Tarsem Singh - fotogramma
The Fall di Tarsem Singh - fotogramma
The Fall di Tarsem Singh - fotogramma
The Fall di Tarsem Singh - fotogramma The Fall di Tarsem Singh - fotogramma The Fall di Tarsem Singh - fotogramma The Fall di Tarsem Singh - fotogramma

I luoghi

Ci sono voluti quattro anni per terminare le riprese di questa pellicola girata in più di 20 paesi, tra cui India, Indonesia (Bali), Italia, Francia, Spagna, Namibia, Cina (RPC) e numerosi altri, alcuni di cui non sono elencati nei crediti. Singh ha sottolineato l’importanza delle riprese sul posto e la mancanza di effetti speciali nelle interviste perché ha scoperto che le tecniche moderne non invecchiano bene a confronto. Secondo quanto riferito, durante quel periodo ha accettato lavori pubblicitari solo nei luoghi in cui voleva fare ricerca di location, e si portava appresso i membri del cast per girare scene per il film usando lo stesso team con cui doveva girare gli spot pubblicitari. Per l’Italia troviamo il nostro Colosseo e la Villa Adriana di Tivoli. Per chi volesse entrare nel dettaglio qui c’è un bel blog che ha fatto una bella ricerca: http://thefall-locations.blogspot.com/

The Fall – Fun Facts

  • Tarsem Singh ha per lo più autofinanziato il proprio film.
  • La giovane Catinca Untaru non era un’attrice e non c’era un copione dettagliato sulla parte che avrebbe dovuto recitare. Pace restò così per la maggior parte delle riprese a letto per farle credere che effettivamente avesse dei problemi.
  • Alexandria nel film interpreta erroneamente la lettera E come il numero 3 in una nota scritta da Roy, ma lo spunto per l’episodio deriva dalla realtà nato da una lettura errata dell’attrice di 6 anni durante le riprese e che il regista ha poi realizzato avrebbe potuto adattarsi a una svolta intelligente nella storia .
  • Catinca a malapena parlava inglese quando si unì al cast. In un’intervista, Singh racconta una storia su come la protagonista ha iniziato a imparare l’inglese troppo velocemente – e con il suo accento indiano – e hanno dovuto aggiungere altri rumeni al cast per parlare con lei e mantenere i suoi dialoghi e i suoi ritmi naturali.

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Avete già visto The Fall? Vi è piaciuto? Vi piacerebbe un seguito? A me onestamente piacerebbe vedere un The Fall 2 con altre 20 locations del pianeta diverse. Magari delle riprese in Antartico, finché ghiaccio ce n’é!

#thefalloftarsemsingh2

#whenimmaginationmeetsreality

#imitationoflife

 

 

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4 commenti Aggiungi il tuo

  1. The Butcher ha detto:

    Finalmente qualcuno che ne parla! E’ uno dei migliori film fatti da Singh e mi dispiace un po’ vedere che sono in pochi a conoscerlo e ancor meno a parlarne. E’ un film molto dolce e malinconico che mi ha stregato fin da subito. Il rapporto tra lui e la bambina è veramente ben fatto e adoro come Singh abbia curato la fotografia (che è sempre stata uno dei suoi punti forti in ogni pellicola) e gli effetti visivi. Ottimo articolo su un film che molti dovrebbero vedere assolutamente.

    1. zoastudio ha detto:

      Quell’uomo sa come creare delle immagini che sembrano sogni! Anche secondo me troppo pochi conoscono il film ! ^.^ Perchè poi è godibilissimo. Grazie per il feedback ;.) E’ bello sapere che qualcun’altro ha dell’affetto per The Fall ^.^

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